Uno dei musical meglio concepiti degli ultimi mesi, questo “Alice nel paese delle meraviglie”, che segna il ritorno alla regia di Christian Ginepro, dopo il musical “Robin Hood”. Una seconda prova, anche un po’ vintage, se vogliamo, ma dove tutto pare essere al posto giusto nel momento giusto. A livello registico - tengo a sottolinearlo – tutt’altra cosa rispetto alle avventure dell’eroe di Sherwood. Tutto si amalgama e si incastra ai limiti della perfezione, a partire dal corpo di ballo (gli abitanti del paese delle meraviglie e, soprattutto, le carte da gioco). Sono proprio loro, le carte, a rendersi protagoniste fin dai primi momenti dello spettacolo, trasportando il musical nelle meravigliose e sfavillanti atmosfere “Broadway-style”. Ginepro cura anche le coreografie, molto curate, quasi nulla è lasciato al caso. Lo stesso discorso vale per le musiche del M° Giovanni Maria Lori, semplici e orecchiabili, destinate a rimanere nella testa per essere canticchiate. E l’incursione nello show di “prestiti musicali”, che vanno dalle sigle dei cartoni animati, alle canzoni della Carrà e ad alcuni evergreen della tradizione canora nostrana, personalmente ritengo si possa considerare un valore aggiunto. L’atmosfera da favola, musicalmente parlando, sembra venire messa da parte sul finale, quando al grido di “Everybody Dance Now”, irrompono in teatro le note di un successo disco-commerciale di Bob Sinclair e tutti gli abitanti del paese delle meraviglie si scatenano sul palco. Effettivamente, ci si chiede il perché di questa scelta, ma l’energia è il brio che questa scena trasmette al pubblico smorza ogni interrogativo.
Il nutrito cast di performer è capitanato da una novità assoluta per il palcoscenico del musical: il mago Antonio Casanova, nel ruolo del Cappellaio Matto, il quale, a dirla tutta, se la cava come cantante e, naturalmente, con i suoi interventi prende possesso del palco e stupisce il pubblico con semplici, ma efficaci illusioni. Nel ruolo della buffa e arida Regina di Cuori, dall’infanzia rubata, ha avuto modo di esprimere tutta la sua simpatia, preparazione e potenza vocale Martina Pezzoli (che nella replica cui ho assistito ha sostituito la titolare del ruolo, Roberta Faccani). Una bravura notevole, la sua. Così come, vale la pena ripeterlo, a farsi notare, soprattutto per la presenza scenica e la verve comica, sono le carte da gioco, tra le quali spiccano Eugenio Contenti, Daniel Favento e Marco D’Alberti (quest’ultimo impegnato nel doppio ruolo della carta Otto e del bruco).
Si è fatta notare, soprattutto per la sua voce (ma certamente potrà avere occasione di imparare a tenere il palcoscenico) Elena Idini, nel ruolo di Alice piccola. Diego Casalis e Nicola Ciulla (nei ruoli dei buffoni di corte in fuga, Priccio e Sticcio) sono ottimi caratteristi ed efficaci “spalle comiche”, l’uno per l’altro. Il Coniglio Bianco (che risulta il personaggio più “vintage” dello show) e Alice in versione “adulta”, regalano al pubblico i momenti più intimi e intensi dello spettacolo. A interpretarli sono il trascinante Gabriele Foschi e la giovane, ma decisa Laura Galigani.
Uno spettacolo che ci fa riflettere sull’importanza del tempo a nostra disposizione e sulla necessità di diventare adulti, senza però dimenticare quanto può essere meraviglioso ricordarsi di essere stati bambini. La lunga tournée del musical “Alice nel paese delle meraviglie”, toccherà a breve piazze importanti quali Bologna, Milano e Torino. E certamente se ne sentirà ancora parlare.
Musical e varietà
ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE - IL MUSICAL
Alice, una piccola meraviglia
Visto il
08-01-2011
al
Coccia
di Novara
(NO)