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ALLA FACCIA VOSTRA!!

Alla faccia vostra di Rossi Gastaldi: buona la... seconda

Alla faccia vostra
Alla faccia vostra

Dopo la pièce teatrale E' ricca, la sposo e l'ammazzo, e la insoddisfazione delle platee di tutta Italia, la produzione Compagnia Molière rimette insieme stesso regista e stessi protagonisti nella commedia A vos souhaits, testo del francese Pierre Chesnot, che in italiano diventa Alla faccia vostra, nella traduzione e adattamento dello stesso Rossi Gastaldi.
La morte del ricco Stefano Crespi invece che sentimenti di dolore e sconforto, innesca le aspettative ereditarie della figlia, con marito spiantato, e della (troppo) giovane moglie e dei suoi amanti. Ma durante i preparativi funerari e i progetti di ripianamento dei debiti, il morto sembra... che non lo sia così tanto.

Morte, eredità e resurrezione: dall'humour nero alla comicità dell'equivoco

Certo che la storia non si distingue per originalità: da Il povero Piero di Achille Campanile al Il morto sta bene in salute di Gaetano Di Maio e tante commedie ancora, l'argomento è stato visitato e visto da innumerevoli platee e quindi non era facile riuscire a interessare e a divertire il pubblico. Ma questa volta il meccanismo teatrale, che è mancato nella precedente produzione, ha funzionato, hanno funzionato i protagonisti e la direzione, ha funzionato soprattutto l'interpretazione di Gianfranco Jannuzzo.

L'attore agrigentino si porta sulle spalle quasi tutto lo spettacolo, dimostrando di avere spalle larghe, e offre al pubblico, al suo pubblico, tutte le sfaccettature della comicità: usa al meglio la sua mimica corporea ed espressiva; spazia dall'humour quasi inglese alla battuta in dialetto – siamo ad Agrigento ed è comprensibile; passa dalla satira alla tragicomicità di un lutto la cui unica sofferenza è causata dall'esito dell'eredità.


ph. Valerio Faccini

Alla faccia vostra cucito su misura sul protagonista

Gianfranco Jannuzzo si trova talmente a suo agio in ogni momento della rappresentazione da far pensare di aver contribuito alla stesura dell'adattamento; Debora Caprioglio (la giovane moglie del de cuius) e Erica Puddu (la figlia nonché moglie di Jannuzzo/Luca Sesto) sono ottime spalle dal tempismo perfetto, come la bravissima Antonella Piccolo nel ruolo di Lucia la governante, unica veramente a lutto. Divertenti anche le caratterizzazioni di Roberto D'Alessandro, Antonio Rampino e Antonio Fulfaro.
Ma a spadroneggiare sulla scena è sempre Gianfranco Jannuzzo, duttile, ispirato, credibile seppur in situazioni irreali, reo solo di un paio di eccessi e comunque visto in quanto di meglio abbia esibito nella sua carriera.

Il vil denaro padrone della vita, più che della morte

Anche nel monologo finale, nella riflessione filosofica sul valore della vita con la quale il protagonista porta sul proscenio tutta la compagnia per i saluti finali, Jannuzzo esprime l'aspetto della sua bravura che in questa pièce era stato ancora inespresso: con convincente emozione fa riflettere sui veri investimenti della vita. Che non sono quelli in moneta.
Visto il 07-04-2018
al Pirandello di Agrigento (AG)