I Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa scelgono Amleto di Shakespeare per inaugurare il loro teatro Marcidofilm! e per festeggiare i loro trent'anni di attività. Marco Isidori rilegge il dramma shakespeariano alla maniera marcido iniziando dal titolo, trasformato in AmletOne, che può essere letto Amletone nel senso di grande Amleto o Amlet-one, cioè primo Amleto. La rilettura passa anche dal testo, che viene completamente riscritto per adattarsi alla vocalità marcido, cifra stilistica imprescindibile della compagnia, che prevede una recitazione enfatizzata e cantata della parola, per renderla suggestiva e veicolo sensuale, inteso come medium che trasmette attraverso i sensi; il nuovo testo alterna un linguaggio e un registro alto e arcaico - che richiamano la lingua del Bardo - a frasi e neologismi illogici e amletici, ma sempre conformi al tono della pièce, che non perde mai la sua coerenza. La tragedia del principe di Danimarca resta invariata, fatta eccezione per la totale scomparsa di Fortebraccio e della sua avanzata verso il regno danese; nel complesso però questo taglio non snatura il dramma originale, ma anzi dà la possibilità alla compagnia di concentrarsi solo e unicamente sui sentimenti e sulle passioni che muovono Amleto e gli altri personaggi.
Il prologo è recitato da un coro attraverso tubi grigi che squarciano la scenografia e che amplificano le voci degli attori, capaci di creare una sinfonia sincopata, talvolta interrotta da un'unica voce che si staglia sulle altre, a volte timida, a volte potente, ma sempre testimone di un'ammirevole preparazione tecnica.
Il piccolo palco è utilizzato al meglio delle sue potenzialità, grazie alla scenografia di Daniela dal Cin, capace di riempire ogni spazio, dando l'impressione allo spettatore di trovarsi davanti ad un palco più grande di quello che sembra. Scenografia, costumi e trucco di questo AmletOne sono connotati da colori forti e quasi fosforescenti, come il giallo, il rosso e il bianco, che rendono i tre elementi perfettamente amalgamati, in linea con la ricerca dei Marcido di un Attore Generale che sia tutt'uno con lo spazio e dove quindi al centro della performance non ci siano degli attori, ma lo spettacolo stesso. L'unico personaggio che si discosta è Amleto: il principe è infatti vestito di nero, con la faccia dipinta di bianco e lunghi capelli biondi sciolti.
La mimica degli attori ricorda quella di Carmelo Bene, artista poliedrico a cui la compagnia si è ispirata fin dagli esordi, mentre i movimenti del corpo seguono quelle delle marionette, creando una coreografia ballata in precisa armonia con le parole recitate, o meglio cantate, dagli attori.
Non è sicuramente un caso che per celebrare i 400 anni dalla morte di Shakespeare e il loro trentesimo anno di attività i Marcido abbiano scelto proprio Amleto, divenuto poi AmletOne, dramma che è, oltre un cangiante esempio di approfondimento delle passioni umane, anche un'accorata dichiarazione d'amore al potere emotivo del teatro, capace di farci sentire qualcosa che fino a quel momento non ci apparteneva e non ci interessava. E così Isidori, per bocca di Amleto e della compagnia teatrale che per caso si trova a passare dalla corte di Danimarca, espone la sua poetica, la sua dedizione al teatro e in particolare l'importanza di quel "cerchio ritmico" che si viene a creare tra corpo e parola e che restituisce il testo con un significato maggiore che è tanto caro ai Marcido.
Prosa
AMLETONE!
Un classico della letteratura secondo i Marcido
Visto il
24-01-2016
al
Marcidofilm!
di Torino
(TO)