L’individuo e lo stato, la storia personale e le ragioni della Storia: questo il conflitto dell’Antigone di Sofocle che Elena Bucci e Marco Sgrosso ripropongono, confermando sensibilità artistica e finezza interpretativa. Lo studio della tragedia non riguarda solo la rete di conflitti di cui il testo è intessuto, ma anche un approfondimento della tragedia come genere sconosciuto, di cui rimangono indizi ma, necessariamente, non tracce leggibili.
Così, l’attenzione è rivolta anche alla relazione fra parola cantata e parola recitata, fra maschera e volto, alla ricerca di movimenti comunicativi ma con rimandi all’archetipo.
“Entriamo nel mondo della tragedia greca – si legge nelle note – guidati dalle suggestioni del mistero che la avvolge, dalle domande intorno ad una complessità di linguaggi che per tutti era leggibile, creando una partitura per voce, azioni e suoni. Registrazioni, musica elettronica e suono ai sensori si miscelano alle parole e sorreggono, provocano, contrastano le azioni, aiutando il salto verso una commistione contemporanea dei diversi codici linguistici della musica, del teatro e della danza”.
Lo spettacolo è prodotto da Ctb-Teatro Stabile di Brescia. In scena Elena Bucci, Margo Sgrosso, Daniela Alfonso, Maurizio Cardillo, Nicoletta Fabbri, Filippo Pagotto, Gabriele Paolocà. Drammaturgia sonora Raffaele Bassetti ed Elena Bucci.