Nasce da un fatto di cronaca comparso su un trafiletto di un quotidiano locale Appiccicati, musical di Ferran González, Alícia Serrat e Joan Miquel Pérez, che ha fatto incetta di premi in Spagna.
Un uomo e una donna si incontrano in un locale e fanno immediatamente sesso nel bagno: la situazione diventa insostenibile e paradossale quando i due si accorgono di essere rimasti letteralmente appiccicati e sono costretti a una snervante attesa al pronto soccorso, in compagnia di un’infermiera che non ha alcuna intenzione di essere collaborativa: nasce da un fatto di cronaca comparso su un trafiletto di un quotidiano locale Appiccicati, musical di Ferran González, Alícia Serrat e Joan Miquel Pérez, che ha fatto incetta di premi in Spagna.
La regia della versione italiana è affidata a Bruno Fornasari, in un genere che torna periodicamente a frequentare con esiti piuttosto positivi, come in questo caso. Il pregio di questo lavoro consiste nell’affrontare in chiave satirica il tema dell’amore – eterosessuale, nello specifico - nell’era di Tinder e degli incontri occasionali, utilizzando un approccio “super-partes”, lontano dal carattere di “urgenza” che spesso, invece, contraddistingue le drammaturgie a tematica LGBT.
Una coppia affiatata
Cristian Ruiz, mette il proprio istrionico talento a servizio di un ruolo che, nella sua semplicità, predilige l’utilizzo di un registro interpretativo leggero. Una soluzione sicuramente efficace, considerando l’evidente sintonia artistica creatasi in scena con la partner, Marta Belloni, che si conferma una performer all’altezza della situazione, in grado di sperimentare le potenzialità interpretative di un personaggio particolarmente accattivante, il cui tratto distintivo è una distaccata ironia.
L’infermiera tuttofare e il dottore musicista
Autentica rivelazione dello spettacolo è Stefania Pepe, che fin da subito abbatte la quarta parete stabilendo con il pubblico in sala un rapporto confidenziale: così facendo, trasforma in un punto di forza il suo essere la più “estranea” al mondo del musical tra i tre protagonisti; oltre a ricoprire con invidiabile dinamismo e prontezza gli ulteriori ruoli previsti dal copione, ovvero le rispettive mamme della coppia protagonista.
I tre attori sono accompagnati dalle musiche eseguite live dal direttore musicale Antonio Torella, in scena nel ruolo del dottore che tarda ad arrivare: inizialmente, la sua direzione musicale risulta eccessivamente ammiccante, come probabilmente richiede il carattere satirico della situazione rappresentata, ma lo spettacolo assume in fretta il necessario equilibrio per configurarsi come un musical off godibile e dal ritmo serrato, nonostante il finale piuttosto scontato.