Ha debuttato al Centrale risto-theatre di Roma, in prima europea, Appuntamento al buio, la versione italiana di First Date, un nuovo musical americano di Austin Winsberg, Alan Zachary e Michael Weiner, che ha debuttato nel 2013 rimanendo in scena per due anni consecutivi.
Uno spettacolo moderno e divertente, con un adattamento del testo - dal sapore tipicamente italiano - curato da Eugenio Contenti. La regia di Piero Di Blasio – che ha scritto anche le liriche italiane delle canzoni – e la direzione musicale di Giovanni Maria Lori rendono lo spettacolo particolarmente dinamico; le musiche sono accattivanti e strizzano l’occhio al rock, al pop e al classico Broadway-style, passando per le ballad che fanno innamorare alle prime note.
Uno show atipico, a metà strada tra “on” e “off-Broadway”, per il quale il Centrale risto-theatre è risultata una location naturale, trasportando il pubblico nell’atmosfera di un vero e proprio locale newyorkese, con tanto di bancone e servizio ai tavoli.
La storia è universale: un improbabile nuovo amore che nasce, a partire dal primo incontro tra due giovani newyorkesi, Casey (Laura Galigani) e Mike (Antonio Orler), alla costante ricerca della loro “perfetta metà” della mela. L’appuntamento è stato combinato dalla sorella di lei, Maggie (Silvia Di Stefano), e da suo marito, collega di lavoro di Mike.
L’incontro avviene in un tipico ristorante di New York - ma potrebbe essere in qualsiasi parte del mondo - gestito in maniera alquanto eccentrica da uno stanco, ma ineguagliabile Cameriere (Fabrizio Checcacci).
L’appuntamento è visto attraverso due piani concettuali: se sul piano “reale”, l’incontro tra due giovani sembra non sortire l’effetto sperato (tra incompatibilità caratteriali, aspettative mancate e l’ingombrante minaccia dei social network, che privano del naturale “piacere della scoperta”), la prospettiva cambia nel momento in cui Casey e Mike elaborano l’andamento della serata – “qui e ora” nelle loro menti.
I clienti diventano personaggi presenti nelle loro vite, a volte nel bene, altre nel male. Il pubblico farà la conoscenza di Alex (Maurizio Di Maio), il miglior amico “forever” di Casey, che la vuole tutta per sé e che teme che Mike la stia facendo a pezzi. Nick (Luciano Guerra), l’amico d’infanzia di Mike, abile corteggiatore, l’insegnante di “rimorchio applicato”, l’unico che ha sempre detestato l’ex fidanzata del suo amico, Allison (Laura Pucini), una snob ed egocentrica ragazza frigida che ha fatto perdere la testa, il cuore e la faccia a Mike, lasciandolo da solo sull’altare.
Laura Galigani e Antonio Orler, coppia indiscutibilmente affiatata sul palcoscenico, sono in grado di portare avanti una storia con molta naturalezza, dimostrando una duttilità interpretativa, maturata in anni di esperienze professionali molto positive, in Italia ma anche all’estero (lui è stato “Rocky” in Germania; lei Maria Roberta nella versione italiana di Sister Act, prodotta da Stage Italia).
I clienti del ristorante/altri personaggi sembrano “vivere di vita propria”, ma il passaggio da avventori a “catalizzatori della scena”, per quanto disinvolto, risulta, a tratti, compiuto troppo in fretta: i più applauditi – quasi in modo scontato – risultano Maurizio Di Maio e Fabrizio Checcacci, per le rispettive caratterizzazioni. Molto convincenti, soprattutto nel canto, anche Silvia Di Stefano e Luciano Guerra.
I sette interpreti si muovono sulle agili coreografie di Luca Peluso, in maniera assai corrispondente alla dinamica regia di Piero Di Blasio.