Strepitoso successo al Teatro Parenti di Milano per ART, il nuovo spettacolo firmato dalla scrittrice francese di origine iraniana Yasmine Reza. Prodotto dal Nuovo Teatro di Marco Balsamo, vede fra gli interpreti, splendidamente diretti da Giampiero Solari, i bravissimi Alessandro Haber, Gigio Alberti e Alessio Boni. Ricordo che ART, pubblicato per la prima volta nel 1994 e che ha dato alla Reza il successo internazionale, è stato tradotto e rappresentato in oltre trenta lingua. In Francia, questa magnifica autrice, capace di interpretare l'animo umano in modo modernissimo, ha vinto il Premio Lawrence Olivier nel 1997 negli Stati Uniti, l'Evening Standard Award come miglior commedia e infine il Tony Award nel 1998 a Broadway per il miglior spettacolo.
Il perché si comprende anche qui, dove ieri sera ho sentito applausi a scena aperta e grida di 'bravo!' a ognuno dei tre superlativi attori, capaci di raccontare, grazie all'abilità ingegnosa della regia di Solari, alcuni quadretti di vita fra tre amici di lunga data, ancora giovani ma non più tanto, con momenti di vita di cui ormai rammaricarsi e altri in cui sperare. Il tutto si spezza nel momento in cui uno di loro, Serge, acquista un quadro completamente bianco e lo paga una cifra spropositata secondo gli altri due, la cui reazione è però del tutto diversa fra loro.
Nasce un conflitto asprissimo che fa scoppiare a ridere sia maschi che femmine tra il pubblico, poiché rappresenta in modo trasparente i mille modi di non capirsi e di farsi del male fra persone, fino al momento della resa dei conti. In mezzo a questo scavare in profondità nell'animo dei tre amici, si discute di arte moderna e devo dire che la conclusione rappresenta un vero e proprio schiaffo a qualsiasi interpretazione eventualmente proposta dal più strampalato o riverito critico d'arte. Nasce dal desiderio di sedare una lite che porta alla inevitabile fine di amicizie coltivate per mezza vita e che si salvano grazie a concessioni e capacità di interpretare la realtà in tanti modi diversi. Sublime!
Alessandro Haber è Ivan, l'amico sfigato e si propone in modo così veritiero da suscitare sentimenti immediati di solidarietà da parte di tutto il pubblico, mentre i due più intellettuali, Serge che ha comprato il quadro, ovvero Alessio Boni e Mark, cioé Gigio Alberti, si confrontano sul filo del rasoio dei propri pensieri e delle proprie azioni grazie a un 'trucco' registico che ci precipita nella loro vita su tutti i livelli. Geniale.