Avenue Q non è solo un indirizzo, ma è il microcosmo nel quale si muovono animati da incertezze, crisi d’identità, tormenti sentimentali e noia, i nove vicini di casa che affrontano il comune senso del pudore e le inevitabili trasgressioni, la voglia di emergere e di lavorare insieme per la realizzazione del sogno di uno di loro, Kate, una ragazza carina (o così crede), dolce, simpatica e intelligente che vuol gestire una scuola, una di quelle scuole in cui non devono esistere discriminazioni di nessun tipo ed in cui possano finalmente studiare come tutti gli altri bambini i ‘pelosi’.
Avenue Q, è un piccolo borgo in periferia, lontana da quel centro A, dai grattacieli ed in cui gli affitti sono accessibili anche a Princeton, che non sa che farsene di una laurea in Storia dei Grammofoni ed è in cerca di un’ occupazione.
Rod ospita in casa sua Nicky che vive a scrocco dall’amico fin quando tra i due nascerà un vero e inossidabile legame ‘sentimentale’.
Poi c’è la coppia di sposini formata dall’occidentale Brian che non sa come sbarcare il lunario e sogna di sfondare come comico e X-Mas Eve, una giapponese laureata in psicologia e che sarà da supporto morale al gruppo. C’è Lucy una cantante di night club, che passerà le sue notti con Princeton mentre Kate attenderà invano l’uomo-pupazzo di cui si è follemente innamorata e Trekkie l’uomo peloso che non esce mai dal suo tugurio perché lì dentro ha tutto ciò che gli serve: una connessione ad internet con libero accesso a tutti i siti porno del mondo. L’indimenticabile Gary, il bambino prodigio da tutti ricordato col nome di Arnold, chiude la cornice degli attori pupazzi in cerca di un posto nel mondo.
Ma il senso ultimo per i vicini di Avenue Q è proprio quello di aiutare gli altri e dopo una colletta, gli amici di Kate, le regalano il sogno più grande: la scuola pelosa.
Abilissimi gli attori in simbiosi coi loro pupazzi a cui hanno dato voce e vita, confondendo il sogno e la realtà, perché i sogni, come disse qualcuno che scrisse drammi bellissimi, aiutano a vivere ed i pupazzi aiutano gli uomini ad esprimere i propri sogni.
Il più bel sogno di tutti è non smettere mai di sognare e godersi quel che si ha, perché niente è per sempre.
Visto il
al
Lyrick
di Assisi
(PG)