"Ballarini" spettacolo di Emma Dante in scena al Teatro Stabile d'Innovazione Galleria Toledo di Napoli, è una finestra sull' ultima fase della vita, la vecchiaia, sui suoi sentimenti e la solitudine che spesso l'accompagna.
Un uomo e una donna anziani, malati, canuti e affaticati si incontrano in uno spazio/tempo indefinito, si accendono le luci in quella che potrebbe essere la loro casa, una balera, un sogno o semplicemente lo spazio del loro amore, lo scenario che ha fatto da sfondo ai loro innumerevoli abbracci. Un carillon riporta la memoria indietro nel tempo, una cassapanca piena di ricordi funge da catalizzatore degli sguardi, lentamente le lancette dell'orologio vanno a ritroso e come in una pellicola cinematografica vediamo animarsi le scene della loro vita insieme. Manuela Lo Sicco e Sabino Civilleri, storici attori della Compagnia Sud Costa Occidentale, interpretano con grande abilità questa coppia d'anziani coniugi, amici, amanti, adolescenti. Un abbraccio unisce quest'uomo e questa donna che lentamente iniziano a ballare sulle note di canzoni come "Lontano Lontano", "Se mi vuoi lasciare", "I Watussi" e intanto tornano indietro nel tempo attraverso il mezzo secolo di vita trascorsa insieme e rivivono come in una magia i momenti più importanti del loro amore: la nascita del primo figlio, il matrimonio, la richiesta, fino al loro primo spensierato incontro, il primo bacio e la dichiarazione d'amore.
"Ballarini" è la storia di un amore, di un amore come tanti, come quelli che sono racchiusi negli occhi degli anziani che incrociamo per strada e che spesso ignoriamo. La vecchiaia è il tema di questo spettacolo, vecchiaia come memoria, come testimonianza e anche come denuncia di un'assenza di valori e di decadenza di sentimenti semplici ma essenziali, ormai in disuso.
Guardare Ballarini è come sfogliare un vecchio album di fotografie e ritrovarci all'interno emozioni come la nostalgia, la tenerezza, l'allegria, la felicità; Emma Dante tocca ancora una volta corde dell'animo umano che sembrano essere state dimenticate e che trovano risonanza spesso solo nell'arte.
Quando la musica finisce e le luci ormai si spengono, in uno spazio buio resta solo un'anziana donna che cerca nel vuoto quello sguardo complice e non trovandolo più si siede stanca e piegata in due dai ricordi, osserva fuori dalla finestra l'umanità che passa e che ignorerà il tesoro prezioso che custodiscono quel baule e quel suo vecchio cuore. Il velo da sposa ormai è impolverato e il carillon non suona più.