Musical e varietà
BALLIAMO SUL MONDO - IL MUSICAL

Ligabue secondo Chiara Noschese: uno spettacolo intimistico

Balliamo sul mondo - Il Musical
Balliamo sul mondo - Il Musical

Con la voce di Luciano Ligabue che invita il pubblico ad accomodarsi in poltrona e godersi lo spettacolo è iniziata l’avventura di Balliamo sul mondo, il musical originale scritto e diretto da Chiara Noschese.

Con la voce di Luciano Ligabue che invita il pubblico ad accomodarsi in poltrona e godersi lo spettacolo è iniziata l’avventura di Balliamo sul mondo, il musical originale scritto e diretto da Chiara Noschese, cui il rocker di Correggio – presente in sala al debutto – ha dato il proprio contributo, scrivendo alcuni dialoghi.

“Questi siamo noi: VB del liceo scientifico ‘Sandro Pertini’. E questo non è un Capodanno qualunque: stanotte arriverà il 1990”.


Comincia così, sulle note di Ho messo via, il racconto di una comitiva di amici che si ritrova nell’iconico Bar Mario per festeggiare l’arrivo del primo anno da maggiorenni. Con la consapevolezza che niente, dopo quella notte, resterà uguale, i tredici protagonisti raccontano il doloroso percorso verso l’età adulta di un gruppo di giovani di provincia, tra progetti, speranze, amori, ma anche incertezze amori e delusioni.
La promessa di ritrovarsi insieme dieci anni dopo, sempre a Capodanno, viene mantenuta grazie a una sofferta astuzia escogitata dall’anima intellettuale del gruppo, Fausto (Mario Acampa, protagonista di un toccante momento all’inizio del secondo atto).

La musica è protagonista

Da Certe notti a Balliamo sul mondo, fino a Tra palco e realtà, le 20 canzoni storiche di Ligabue contenute nello spettacolo non sempre risultano aderire al racconto portato in scena e questa è una forzatura piuttosto evidente. Solo alcuni brani sono stati suonati dal vivo (Una vita da mediano, Libera nos a malo, Tu che conosci il cielo), tutti gli altri sono stati eseguiti su base registrata con arrangiamenti efficaci – e talvolta sbalorditivi – curati dai musicisti collaboratori del rocker emiliano.

Quando la musica diventa protagonista dello show, i difetti - e i riferimenti a musical quali Grease e perfino Peter Pan - passano in secondo piano: non importa se le canzoni risultano autocelebrative, o se l’andamento drammaturgico dello show risulta lento per tutto il primo atto (migliorando nel secondo); o se l’insegna “Bar Mario”, sulla sinistra del palcoscenico è talmente iconica da far passare in secondo piano una scenografia già di per sé non particolarmente accattivante, illuminata da un disegno luci decisamente intimistico.

Ci vediamo da Mario

Chiara Noschese ha espressamente scelto di non dare un’impronta coreografica definita a questo spettacolo, ma i protagonisti hanno comunque saputo farsi notare, sia nelle esibizioni corali, sia come solisti: particolarmente toccanti le esecuzioni di Non è tempo per noi e Il giorno di dolore che uno ha. Per affiancare un cast giovane, ma dalla travolgente energia, la regista si è affidata a due performer di esperienza quali Brunella Platania e Bob Messini (nel ruolo di Mario, il proprietario del mitico bar-ritrovo dei protagonisti).

Non stupisce, dunque, se di fronte all’evidenza di qualche difetto, al pubblico sia bastato il medley finale per applaudire lo spettacolo a scena aperta – ben prima che Ligabue salisse sul palcoscenico - per poi sollevarsi dalle poltrone, scatenandosi sulle note di Urlando contro il cielo.

Visto il 26-09-2019