Prosa
BAR QUI SI GODE

Bar. Qui si gode

Bar. Qui si gode
Dalla nota sit-com regionale “Catene”, Dante Marmone e Tiziana Schiavarelli, meglio conosciuti come Natale e Pasqua Catacchio, arrivano al Teatro Impero di Trani. Martedì 16 febbraio è andata in scena la commedia “Bar. Qui si gode”. “Espressino, caffè, gelato…?” è la formula tipica dello strampalato cameriere del “Qui. Si gode”. Il cameriere sfortunato, lo sfigato doc del bar più deserto che si sia mai visto. Avventori di tutti i tipi, clienti di passaggio, assidui frequentatori passano, si accomodano , consumano… nella migliore delle ipotesi, un bicchiere d’acqua di rubinetto al costo di un euro! La cornice del piccolo bar, colorato e decisamente kitsch, fa da sfondo ad una serie di esilaranti sketch che disegnano un piccolo mondo di tipi da bar, riflesso di una peculiarità tutta meridionale. Si dice che per conoscere il mondo basta appoggiarsi al bancone di un bar e questo e ciò che cercano di fare i coniugi Catacchio che, sfruttando tutto il potenziale farsesco del dialetto barese, tra una birra e un bicchiere d’acqua raccontano la vita di paese e le stramberie di un piccolo bar. Il poeta, l’aspirante attrice, la moglie insoddisfatta e indiscreta, la ragazza con problemi di socializzazione o forse di salivazione compongono un quadro completo e variegato che fa ridere di gusto, fino alla rivelazione di una antica maledizione che incombe sullo sventurato locale. Ed è lei, la celebre nonna di “Catene” vestita di nero, interpretata da Dante, a dare la notizia con tutta la semplicità di una vecchietta ridicola e decisamente sopra le righe: “ Do’ stè la malombr… Cuss’ local ten la sc’mmonc!”. La sfortuna, la sciagura grava sul povero bar della zona vecchia di Bari e solo l’intervento divino risolverà la vicenda dei protagonisti umani, vegetali e animali, data la pretenziosa presenza della Cicoriella e del Verme, delegati dalle rispettive categorie ad avanzare pretese e reclamare diritti. La pungente verve satirica di Dante Marmone si traduce in “Bar. Qui si gode”, in una magistrale identificazione di manie e vezzi che hanno per palcoscenico quell'universale paradigma della provincia italiana, ma anche di tutto il mondo che è il bar. Una sola e multiforme umanità raccolta sotto l'insegna di un locale che in realtà assume i contorni di un osservatorio privilegiato sul meridione e i suoi protagonisti. Movimenti di scena e gesti minutamente accordati animano un piccolo capolavoro di frizzante comicità e di un imprevedibile umorismo. Il riso scatta automatico e irrefrenabile a spese delle situazioni paradossali, dei tic, dei lapsus, dei comportamenti al limite del possibile dei personaggi, colti in tutte le loro sfumature con iperrealismo, nella loro quotidianità e nei loro tratti universali e assoluti. Una commedia umana che stupisce e rivela tutto il talento umoristico dei protagonisti incredibili, versatili, stravaganti che popolano il più improbabile dei bar. Perché ci sono bar e bar, ma il “Bar. Qui si gode” è qualcosa di più.
Visto il 16-02-2010
al Impero di Trani (BT)