San Severino Marche (MC), teatro Feronia, “To be or not to be” di Maria Letizia Compatangelo
UN SALVIFICO TRAVESTIMENTO
Una compagnia polacca sta allestendo il nuovo dramma “Gestapo” nel teatro nazionale di Varsavia, ma le prove vengono bloccate dalla censura, che non vuole inimicarsi una nazione amica qual è la Germania nazista. Gli attori, con a capo Ian e Maria Tura, mettono allora in scena Amleto, il cui celebre monologo “essere o non essere” (da cui il titolo) diventa lo sfondo di una vorticosa sequela di equivoci ed inganni ai danni dei nazisti (che nel frattempo hanno invaso la Polonia) e degli intrighi amorosi di Maria con un giovane aviatore.
Maria Letizia Compatangelo ha scritto una commedia brillante e intelligente, partendo dal soggetto del film “Vogliamo vivere” di Ernst Lubitsch interpretato da una straordinaria Carole Lombard. La regia teatrale di Antonio Calenda imprime un ritmo sempre sostenuto, con battute divertenti e raffinate anche nei doppi sensi. Soprattutto vincente è l'intreccio tra realtà e finzione scenica, come anche l'uso dei testi teatrali shakespeariani nei momenti drammatici della vita quotidiana.
Però dietro l'apparente leggerezza si cela lo spessore del testo, che era anche il pregio del film del 1942. Le vite degli attori e dei personaggi finiscono per mescolarsi con le vicende belliche e politiche: la vita confortevole per gli attori che si “allineano” con il governo del Terzo Reich, le difficoltà dell'eroica resistenza polacca, il dramma dei campi di concentramento, le assurde leggi razziali. Fino al finale, in cui il travestimento nei panni dei “cattivi” nazisti consente a tutti di fuggire in salvo a Londra, uno spunto ripreso altre volte (splendidamente nel film “Train de vie”). A Londra la compagnia mette in scena di nuovo Amleto, ma le vicende sentimentali dei protagonisti si complicano ulteriormente.
Giuseppe Pambieri interpreta Ian Tura con naturalezza, misura e garbo, anche nei vari travestimenti. Daniela Mazzuccato è una Maria di grande charme e interpreta due canzoni di Nicola Piovani. Tutti bravi i numerosi comprimari: Umberto Bortolani, Fulvio Falzarano, Stefano Bembi, Francsco Benedetto, Gianfranco Candia, Paolo Cartago, Fabio Ceccarelli, Daniela Di Bitonto, Carlo Ferreri, Francesco Gusmitta, Luciano Pasini, Luigi Rizzo, Raffaele Sinkovic, Jacopo Venturiero e Ilaria Zanetti. Tra loro mi piace segnalare il convincente tenente Sabinsky di Jacopo Venturiero, capace di rendere ogni sfumatura di un personaggio tenero e volitivo, dall'amore per Maria all'impegno bellico, dalla fedeltà alla patria al rispetto per gli amici.
Peccato che lo spettacolo sia stato rappresentato praticamente senza le scenografie di Pier Paolo Bisleri, cosa che ha reso più complicato seguire le varie vicissitudini del primo atto, nonostante le luci di Nino Napoletano siano state adattate ai cambi scena. I costumi di Stefano Nicolao disegnano perfettamente l'epoca e le diverse situazioni, le musiche di Pasquale Filastò e il suono di Carlo Turetta contribuiscono a creare le ambientazioni.
Visto a San Severino Marche (MC), teatro Feronia, il 09 novembre 2009
FRANCESCO RAPACCIONI
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(RM)