Al Teatro Vascello di Roma TSI La Fabbrica dell’Attore presenta dal 6 Gennaio al 7 Febbraio 2010
“BELLA E LA BESTIA”, traduzione ed adattamento della fiaba di Marie Leprince Beamont a cura del regista Maurizio Lombardi. La storia viene introdotta simpaticamente da un giovane e bravo cantastorie che si accompagna con la chitarra e fa anche da dj, partendo dall’incontro dei genitori di Bella: Clara ed Albert, innamorati contro il volere del padre di lei che l’ha promessa ad un nobile e rifiuta l’idea di concederla in sposa ad un mercante.
La formula narrativa è originale e divertente, adatta ad intrattenere il pubblico di bambini e catturare magnificamente la loro attenzione: gli stessi personaggi della vicenda, di tanto in tanto, si rivolgono agli spettatori consultandoli, fanno da annunciatori di altri personaggi in arrivo. Vengono introdotti tanti personaggi ad animare la scena, come con i balletti delle colombe mariette.
Arriviamo, poi, alla nascita delle tre figlie; sappiamo che Clara muore per una malattia e dopo alcuni anni vediamo Bella, fanciulla d’animo semplice e buono affezionata al padre e le sue sorelle – personaggi davvero ben realizzati che contribuiscono a far sorridere e a caldeggiare per la protagonista – ragazze smorfiose e superficiali, attaccate alle cose materiali e prive di bontà.
Giunti nella dimora della bestia, non tutto lo “staff” al suo servizio vanta interpreti dello stesso livello: la cuoca viene resa simpatica da un voluto accento romano ma deve ancora lavorare sulla spontaneità, Cocò e Jojo, invece, sono perfettamente all’altezza dei loro ruoli. Piuttosto spiritoso, poi, l’approccio della Bestia con bella al loro primo incontro: nulla viene preso veramente sul serio.
Accolto con un bell’applauso il cantastorie che intona un brano di Elvis, colonna sonora che si addice questa rivisitazione in chiave moderna della fiaba. E ancora abbiamo la versione al maschile – e forse anche gay – della fatina, ovvero il “fato” che fa sorridere e tiene viva l’attenzione, dispensando la sua saggezza in modo con toni leggeri.
Davvero graziosa ed originale l’idea della tavola imbandita, su cui troviamo provviste, calici e candelabri disegnati su cartoni di grandi dimensioni.
Da applauso anche un bellissimo inframmezzo di danza acrobatica realizzato da una ballerina nel momento finale della trasformazione della bestia.
Le uniche note leggermente stonate – in senso letterale – ce le fa sentire Bella quando canta, ma lo spettacolo nel suo insieme è davvero gradevole.
Visto il
24-01-2010
al
Vascello
di Roma
(RM)