Belle ripiene, la nuova (gustosa) commedia diretta da Massimo Romeo Piparo è un esilarante spaccato di vita femminile, ambientato nel regno delle donne: la cucina.
Belle ripiene, la nuova (gustosa) commedia diretta da Massimo Romeo Piparo –scritta dallo stesso regista insieme con Giulia Ricciardi– è un esilarante spaccato di vita femminile, ambientato nel regno delle donne: la cucina.
Quattro amiche gestiscono un ristorante aperto da poco, condividendo non solo l’onere imprenditoriale dell’attività, ma anche le implicazioni derivanti dalle rispettive esistenze – più o meno realizzate - e dalla provenienza geografica di ciascuna: Ida (Rossella Brescia) è un ex-ballerina pugliese di lap dance con il vizio del gioco; Leda (Roberta Lanfranchi) è una salutista lombarda che si ritiene soddisfatta della sua vita da single (per scelta, almeno così sostiene…); Dada (Samuela Sardo) è la tipica madre (un po’ coatta) di cinque figli piccoli, che cerca di coniugare i doveri della vita familiare con le incombenze professionali; e Leda (Tosca d’Aquino), una napoletana fiera e piuttosto sanguigna, che non riesce a dimenticare le infedeltà e il carattere tipicamente mascolino del marito (almeno così sembrerebbe…), nonostante sia stata lei a lasciarlo dopo dieci anni di matrimonio.
La cucina arriva in teatro
Sul palcoscenico si materializza l’autentica cucina di un ristorante, completa di veri fornelli e tutto quello che non deve mancare per la preparazione di delicate prelibatezze (dal piano di lavoro mobile, alla cappa, dal forno al lavabo). C’è addirittura una telecamera che consente al pubblico di seguire in diretta la preparazione dei piatti (e alcuni spettatori hanno perfino la fortuna di gustare sul momento alcuni assaggi serviti loro in platea direttamente dalle protagoniste).
Il livello interpretativo delle quattro attrici è assolutamente omogeneo e arricchito dalla particolare verve che ognuna utilizza per caratterizzare la provenienza geografica del proprio personaggio. Da non trascurare, il livello di concentrazione necessario per recitare e contemporaneamente mettersi alla prova davanti ai fornelli.
Sul piano drammaturgico, il pretesto della presenza nel ristorante di un funzionario preposto all’assegnazione di un riconoscimento gastronomico risulta piuttosto debole; così come appare semplicistica la risoluzione che conduce all’happy end, ma in generale, la commedia è comunque divertente e mantiene il suo mordente.
Potendo attingere a differenti tradizioni regionali italiane, anche dal punto di vista musicale, si è sentita la mancanza di una colonna sonora che si sviluppasse in modo organico rispetto all’impianto drammaturgico, superando il particolare riferimento al cantante neomelodico di matrimoni.
Raviolone superstar
Al termine dello spettacolo, tutti gli spettatori hanno potuto gustare nel foyer del teatro le prelibatezze preparate in scena, tra cui la superstar della serata: lo Scrigno Belle Ripiene, uno speciale raviolone ripieno di cime di rapa e guarnito con guanciale croccante, pomodoro campano e fonduta di stracchino.
Per una volta, è stato gratificante vedere come, nonostante la folla di persone assiepata nel foyer, in attesa di uscire dal teatro, questo gustoso fuori programma si sia svolto in maniera completamente ordinata, senza particolari interventi da parte del personale di sala.