Commedia reale come la vita

Commedia reale come la vita

260 repliche finora andate in scena di Ben Hur.
Un motivo ci sarà. Anzi ce ne sono molti.
Il primo è senza dubbio la bellezza e l'intelligenza del testo scritto da Gianni Clementi: comico, cinico, irriverente, umano. La vicenda, già da sola abbastanza sorprendente, è costruita con grande equilibrio, trascina al riso e provoca commozione senza cadere mai nel patetico. Una commedia dove si ride amaro come direbbe De Filippo.
Un altro motivo è la cura e la leggerezza della regia di Nicola Pistoia, che costruisce attorno agli attori tutto l'allestimento, guidandoli verso la creazione di un universo credibile e coerente.
Ma credo il motivo principe di questo successo è la grandezza degli interpreti. Immensi, Nicola Pistoia è Sergio e Paolo Triestino è Milan. Naturali, generosi, sensibili, umili, precisi senza che questa pulizia li faccia sembrare meno reali.
La loro sintonia è straordinaria. Scompaiono i due attori ed appaiono due uomini, veri, entri nella loro vita , segui il loro respiro, patisci per le loro vicende. Soffri per il povero Milan e difficilmente dalla memoria si toglierà l'immagine di Triestino in ginocchio che chiede di lavorare.
Elisabetta De Vito interpreta Maria, con due giganti come loro in scena è difficile tenergli testa e sulle prime battute fatica un po a trovare la stessa brillante verità di Nicola Pistoia, ma è un passaggio momentaneo. Anche lei darà a Maria quella vita riconoscibile, spiata dalla finestra di fronte. Sergio e Maria siamo noi, ora più che mai, sopraffatti dalla crisi in cerca di boe per non affogare. Per salvarci, saremmo capaci di galleggiare sul cadavere di un altro uomo o lo aiuteremmo a nuotare e vivere?
Uno spettacolo consigliatissimo, con l'augurio alla Compagnia di inanellare altre 260 repliche.