Scritta nel ‘56 da Eduardo De Filippo per l’attrice Dolores Palumbo, “Bene Mio, Core Mio” è stata una commedia di relativo successo, nell’ambito del repertorio del grande drammaturgo, e ingiustamente trascurata dal teatro italiano. Si tratta invece di un testo estremamente interessante, che, nel rispetto della tematica preferita dal suo autore, tratta l’ipocrisia in ambito familiare, di una borghesia che cresce nel proprio interesse economico e personale, senza curarsi di danneggiare persino le persone più care. Ottima, quindi, la scelta di Lucio Monaco, che con la sua Compagnia, Cangiani, ha scelto di riportare alla ribalta questo testo, nel rispetto filologico di un’ambientazione olograficamente vicina alla tradizione eduardiana. Nel ruolo che fu del grande attore, il bravo Italo Iovine ha messo in risalto l’umorismo beffardo e la sanguigna bonarietà, dietro cui asconde la fredda determinazione con cui chiosa le vicende trattate, mentre Pina Matrisciano si è calata nei panni della vera protagonista, Chiarina, con giusto equilibrio, forse trascurando, nella prima parte, l’isterismo zitellesco e paranoico della stessa. Un po' fuori ruolo è apparso, invece, Rino Buffardi, che ha messo in campo tutto il suo carisma e le sue capacità ironiche nel tratteggiare il ruolo del gaglioffo verduraio, il seduttore Filuccio, troppo lontano, però, dalle sue caratteristiche eleganti e compassate. Del resto dell' affiatata compagnia ci piace ricordare almeno la brava Pina Visco nel ruolo di Matilde, la vicina faccendiera, tratteggiata con ironia e ritmo appropriati.
Visto il
11-12-2009
al
Paradiso
di Napoli
(NA)