È stato il Gran Teatro Geox - gremito in ogni ordine di posto - ad accogliere ieri un Beppe Grillo in forma smagliante (artisticamente parlando). Due ore di monologo non stop, parole e filmati, in cui battute al fulmicotone e una gestualità esasperata si alternano a dati economici di esperti mondiali e dimostrazioni scientifiche live. E così le risate sfumano in fanciullesco stupore di fronte alla stampante 3d o allo strumento capace di far spostare gli oggetti col pensiero. Ma aldilà delle invenzioni fantascientifiche, è la Rete la vera protagonista dello show di Grillo: uno strumento alla portata di (quasi) tutti che muove popoli e sommosse, ma soprattutto idee geniali capaci di cambiare davvero il mondo. Unica stonatura della serata le citazioni - fortunatamente non troppo frequenti - delle azioni promosse dal suo sempre più noto "Movimento a 5 stelle". Il vago retrogusto di comizio elettorale tende a rendere il tutto un po' meno godibile e muove dubbi leciti: Grillo è un comico che fa politica? O solo un cittadino impegnato che usa umorismo e teatralità per sollecitare pensieri e piccole rivoluzioni (culturali)? Sicuramente le intenzioni sono ottime e innegabile è l'impegno - ormai trentennale - profuso per promuovere temi come la mobilità sostenibile, le energie rinnovabili o le nuove tecnologie che consentirebbero di aumentare la qualità della vita (e non solo i profitti). Negli ultimi vent’anni Grillo è stato capace di passare dal martellare un pc a considerarlo il maggior strumento di diffusione della democrazia nel mondo, senza mai perdere la sua capacità di stupire e di spingere a “farsi domande”. E per due ore di uno spettacolo definito “comico” non è davvero male.