Cosa c'è di meglio che staccare la spina per qualche ora in un pomeriggio uggioso d'inverno, a teatro, spettatori di “Boeing Boeing”, spettacolo divertente e spensierato? I protagonisti sono gli imprevisti che entrano all'improvviso nella vita del protagonista che cerca di costruire uno stabile equilibrio sentimentale a suo favore: Bernardo, architetto parigino, sciupafemmine e pianificatore impeccabile, ha tre fidanzate contemporaneamente, tre hostess di tre diverse nazionalità e di tre diverse compagnie aeree. Bernardo, appuntandosi con minuziosità ogni singolo orario di volo su Parigi, riesce a portare avanti con successo le tre relazioni con le tre donne chiamate ironicamente dalla sua domestica l'America, la Spagna e la temibile Germania. Proprio la simpatica e apprezzatissima governante è la spina dorsale degli stratagemmi messi in gioco da Bernardo: infatti Berta, anche se ormai perennemente stanca e stufa di questa tremenda vita, è costretta a trasformare di volta in volta la casa e le abitudini culinarie del monsieur allo scopo di renderli ogni volta adatti all'evenienza e, naturalmente, al carattere rigido e perfezionista, passionale e vivace o frivolo di una delle tre belle signorine (rispettivamente la tedesca, la spagnola e la statunitense). Ma a vincere è il divertimento a causa proprio degli imprevisti, il primo dei quali è l'arrivo di un vecchio compagno di scuola da Anzio.
I ritmi diventano sempre più veloci, concitati e meno sostenibili; aerei più moderni e veloci aumentano la frequenza del susseguirsi dei cambi di gestione della casa che viene ogni volta stravolta per lasciar credere a ognuna delle affascinanti hostess che lei, e soltanto lei, è l'unico amore nella vita di Bernardo. Non mancano perciò momenti di panico nel folle susseguirsi di arrivi e partenze. E l'ingenuità di Roberto rischia ogni volta di mandare a monte tutto con qualche parola di troppo per poi riprendersi, creando suspense e divertimento a chi se ne sta ad assistere alla frenetica telenovela. Mentre si cucina paella per Gabriela, ecco che arriva Gloria e si deve cambiare tutto, ma c'è anche Greta in un susseguirsi di porte che si aprono e chiudono. L'abile architetto commette l'errore di costruire con troppi rischi e scarse fondamenta il castello di carta della sua vita, ma il finale riporta la pace dentro casa e nei cuori perchè la vita sentimentale è possibile e appagante solo nella monogamia, questo ci dice il testo. Infatti Bernardo resta con Gabriela, Roberto si fidanza con Greta e Gloria parte per l'America dove l'aspetta un innamorato ricchissimo. Con buona pace di Berta che nel frattempo ha ottenuto un aumento di stipendio.
Lo spettacolo, portato in Italia nella produzione che ha trionfato a Londra e Broadway, ha una splendida scenografia che ricostruisce l'interno dell'appartamento di Bernardo, elegante negli arredi e negli spazi, una scena monumentale come raramente se ne vedono a San Severino a causa delle piccole dimensioni del palco del Feronia. Parimenti impeccabili i costumi che rimandano agli anni Sessanta senza essere troppo di maniera. Perfette le luci e le musiche (una colonna sonora assai suggestiva in francese). Merito va ai protagonisti, tutti bravissimi, che tengono un ritmo sostenuto in ogni momento, senza alcun calo: segno di affiatamento ma anche di professionalità. Gianluca Guidi è Bernardo, sornione e apparentemente affidabile. Gianluca Ramazzotti è Roberto, esilarante e tenerissimo. Ariella Reggio, celebre zia Sofia di “Tutti pazzi per amore” su Rai Uno, è la governante Berta, sicuramente il ruolo più divertente tanto da ottenere una vera e propria ovazione personale. Le tre hostess, belle e giuste nei ruoli, sono Sonja Bader (Greta), Marjo Berasategui (Gabriela) e Barbara Snellenburg (Gloia).
Teatro completamente esaurito, tantissimi applausi durante lo spettacolo e infiniti applausi alla fine. Ai protagonisti il direttore artistico Francesco Rapaccioni ha donato libri Garzanti, uno degli sponsor della stagione dei Teatri di Sanseverino. Spettatori entusiasti, grati per il pomeriggio divertente e romantico che ha fatto dimenticare per un attimo molti problemi quotidiani. Anche gli attori entusiasti per la bellezza del teatro, il calore del pubblico e i due giorni indimenticabili che hanno trascorso a San Severino.