Danza
BRACHETTI, CIAK SI GIRA!

A spasso nel cinema

A spasso nel cinema

Brachetti torna al teatro che gli riesce in modo eccellente, l'one-man-show con cui il trasformista strabilia il pubblico. Il filo conduttore è il cinema, visto dal punto di vista soggettivo. Brachetti compie un viaggio nel cinema non tanto in senso cronologico, quanto piuttosto seguendo la sua vita, dalla televisione da bambino al cinema con il padre da ragazzino, dall'adolescenza a Torino alla giovinezza a Parigi fino a Hollywood.

Come sigla di apertura scorre un filmato con momenti topici di film celeberrimi, dove i protagonisti hanno tutti il volto di Brachetti.
L'inizio vede Brachetti bambino, a casa col televisione, dietro al quale compie i cambi d'abito: si trasforma in moschettiere, Zorro, cowboy, Lawrence d'Arabia, Mary Poppins (che compie giochi di magia), Tarzan, Spider man e una Crudelia pettoruta. Brachetti non cambia solo abiti, ma anche parrucche e cappelli, sottolineando i vari personaggi con una mimica facciale precisa, cogliendo l'essenziale delle espressioni dei citati e restituendole con immediatezza e facile comprensibilità da parte del pubblico.
Quindi la prima volta al cinema insieme al padre nella sala del dopolavoro della Fiat, un racconto accompagnato dalle foto in bianco e nero di personaggi tipici di paese (tutti sempre con la faccia di Brachetti).

Novità assoluta è il “gioco” del cappello: Brachetti ha un mano una tesa di cappello di stoffa morbida con un buco al centro, indossando la quale (sistemandola in vari modi) riesce a trasformarsi in trenta diversi personaggi. Eccone alcuni: torero, cowboy, don Camillo, cardinale, Arlecchino, ammiraglio Nelson, avvocato, Big Ben, Gloria Swanson in “Viale del Tramonto”, Casanova, Capitan Uncino, santa Caterina, cosacco, Guglielmo Tell, principe Carlo, Cleopatra, Rossella O'Hara, pompiere, samurai, Napoleone.
Obbligatorio per lui, torinese, l'omaggio al museo del cinema con una galleria di personaggi di film horror divertentissimi. Obbligatorio anche il ricordo di Lon Chaney, nel cui baule avvengono i cambi d'abito: pagliaccio, mandarino, Pierrot (col cuore di carta che vola come una farfalla spinto da un ventaglio), il Gobbo di Notre Dame, un diavolo con forcone fatato, il vampiro col panciotto che cambia coi colori delle bandiere.

Chi non ha mai visto Brachetti dal vivo non può comprendere appieno la sua abilità con le ombre cinesi, gli animali che appaiono come per magia sotto gli occhi del pubblico grazie a un uso sapiente delle mani e delle dita, i più vari animali ottenuti con una tale somiglianza che si stenta a credere ai propri occhi.
Il primo atto si chiude con un omaggio a Fellini e ai suoi personaggi più famosi: Giulietta Masina ne “La strada”, Ciccio Ingrassia sull'albero che grida “Voglio una donna”, il basso e grasso cardinale, Mastroianni sul seno enorme della Ekberg, “E la nave va”.

Il secondo atto è più breve e compatto, un omaggio al cinema hollywoodiano. Il poetico Chaplin, il fascinoso 007 Goldfinger, il commovente ET, il trecciuto pirata dei Caraibi, Shrek e lo squalo insieme al Titanic, Mosè con le tavole della legge, The sound of music (Tutti insieme appassionatamente) con le scarpette rosse che poi introducono il Mago di Oz, Cabaret e Psyco, Gene Kelly che canta sotto la pioggia, Humphrey Bogart e Ingrid Bergman in Casablanca (interpretati contemporaneamente di profilo, costume e parrucca su metà lato del corpo), King Kong e la banana di Carmen Miranda (coi seni che si muovono al ritmo di musica), Harry Potter ed Edwige, la quale viene poi soccorsa da Biancaneve, Lord of the rings e Frankenstein, la divertentissima Rossella O'Hara che si rifà il vestito con le tende del salone, Ester Williams che si solleva e ruota in aria. Il tutto è un compendio di anni di carriera nel segno di un perfezionismo che non ha eguali.

Teatro tutto esaurito con molti bambini, pubblico in visibilio, applausi prolungati.

Visto il
al Acacia di Napoli (NA)