Il Teatro Belli porta in scena, fino al 6 Maggio, due corti teatrali per la regia di Ivano De Matteo.
Il primo “Buongiorno Mrs Pendleton”, di Valentina Ferlan, ci racconta una città del futuro in cui gli uomini vengono comandati da una conduttrice televisiva, l’atmosfera ci ricorda le fantasie fatte durante la lettura di 1984 di Orwell. In questa vita futura le basi della tranquillità e le certezze vengono minate dalla donna della televisione, la quale, dal giorno alla notte, impazzisce abbandonando la sua professionalità e precisione. La vita dei due uomini protagonisti, era stata regolata al minuto dai comandamenti indiscutibili della loro conduttrice preferita, che gli diceva cosa mangiare, che sport praticare, quando svegliarsi e quando dormire, che gente frequentare. Pensare la crisi quando la signorina Pendleton, come per incanto, decide di rivolgersi direttamente alla casa dei due amici e soprattutto dimentica il suo ruolo, portante nella società del futuro, e riveste i panni di una bambina maleducata indecorosa e dispettosa. Il colloquio diventa personale, le notizie che lei da non sono più rivolte alla popolazione ma solo a loro, che sono dall’altra parte, e che si trovano in una situazione in cui, tutto ciò che è stato legge e vita fino a quel momento, è discutibile e il futuro può essere preso in mano e ancora cambiare. Con ironia, satira e crudeltà viene affrontato un argomento importante vista la nostra dipendenza da televisore. In un futuro di macchine ci sarà ancora spazio per il libero arbitrio e per la possibilità di decidere della propria vita? Il testo è molto divertente e ben scritto puntuale nelle note e negli accorgimenti. Ma alla fine era tutto un gioco…e chi ha creduto di poter alzare la testa e camminare con le sue gambe verrà eliminato.
Il secondo dal titolo “Siamsiamesi” di Pietro de Silva, ci racconta la vicenda personale di due sorelle siamesi unite dalla vita in giù. Si presentano in scena raccontando la loro storia personale da bambine fino ai nostri giorni. I problemi che giornalmente si trovano ad affrontare ci conducono in un dialogo surreale in bilico fra la disperazione di una vita unite e l’ironia dell’impossibilità di fare altro. E’ interessante ascoltare racconti di una forte carica emotiva narrati come la vicenda più esilarante per l’impossibilità di essere vissuta in maniera normale. Divertono, il testo è carico di ironia e semplicità che rende il tutto meno amaro. Alla fine commuove la loro voglia di stare insieme e il loro amore-odio che ha coronato la loro vita insieme.
Visto il
al
Belli
di Roma
(RM)