Milano, teatro alla Scala, “The cage / La strada”
UNA STRADA IN SALITA
Non ci sono dubbi sulla bravura del corpo di ballo della Scala; l’ennesima prova è stata lo spettacolo di inizio stagione, la Sylphide (ripresa della coreografia del 1830), elegante, raffinato, commovente. Bellissimo. Invece questo dittico degli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento sembra appartenere a un tempo ancora più lontano della Sylphide, non più attuale. La prima parte, The cage, musica di Stravinskij e coreografia di Jerome Robbins, propone un mondo dominato da donne-insetto voraci e forti che uccidono e mangiano i maschi. E se questo poteva avere un effetto di novità al primo apparire, come i costumi finto nude-look, oggi non lo ha più. La seconda parte, La strada, musica di Nino Rota e coreografia di Mario Pistoni su soggetto di Federico Fellini e Tullio Pinelli, mantiene molte delle suggestioni del film, ma non purtroppo l’elemento fondamentale. Pur conservando inalterato il plot, infatti, manca Giulietta Masina, figura iconica del film e delle emozioni suscitate, figura incastonata in modo granitico nell’immaginario collettivo così da rendere impossibile ogni tentativo di imitazione. Flavia Vallone è tecnicamente una brava Gelsomina, perfettamente convincente nei momenti drammatici ed in quelli romantici, ma le manca lo sguardo incantato e sognante che solo la Masina sapeva posare sul mondo, quell’essere una persona in grado di stupirsi di fronte a un nonnulla e di emozionarsi per una piccola gentilezza. Gianni Ghisleni tratteggia uno Zampanò spavaldo e violento, approfittatore ed opportunista, mentre Vittorio D’Amato è un Matto non privo di fascino e di una sottile linea di follia, di buona e innocente follia che lo avvicina a Gelsomina. Durante lo spettacolo ho pensato alla figura di un’altra emarginata, la Giselle sconvolgente, indimenticabile e strepitosa di Mats Ek. Tutt’altra cosa. In questo dittico il tempo è sembrato rallentato. Una strada non difficilissima dal punto di vista coreografico, intensa da quello drammaturgico: però una strada in salita.
FRANCESCO RAPACCIONI
Visto a Milano, teatro alla Scala, il 24 febbraio 2006
Visto il
al
Teatro Alla Scala
di Milano
(MI)