Tre sogni si susseguono con l’inquietudine dell’incubo. Rosaura si sveglia e riaddormenta senza controllo e ogni volta è come entrare in una nuova vita: non riconosce nulla, non conosce nessuno. Se prova a ricordare è come se il suo passato l’avesse solo immaginato. Il pattern di ogni sogno é lo stesso, ma quello che cambia è il contesto sociale in cui si sveglia, che influenza profondamente l’ideologia, i comportamenti, il linguaggio e la gestualità delle persone che incontrerà
Dimensione del sogno
Così la sorella Stella del primo sogno è una ragazza aristocratica, elegante nei gesti e nelle parole; la sorella Carmen del secondo sogno è una donna del popolo, una prostituta che parla con uno stretto accento napoletano; infine la borghese Agostina è contenuta è misurata in tutto, attenta ad ogni parola e gesto, e spaventata all’arrivo della manifestazione studentesca in prossimità della sua casa. Il corpo diventa segno che rimanda ad altro, in questo caso alla condizione sociale; gesti e linguaggio non sono che sintomi.
Allo stesso modo Rosaura si plasma seguendo i dettami sociali che suo malgrado si trova imposti e ogni volta ne scopre contraddizioni e ombre. In particolare ad ogni quadro corrisponde uno o più amori impossibili o complessi che mostrano il morboso rapporto degli uomini con il potere, sia che si tratti di desiderio di potere, sia che si tratti di soggiogamento al potere. Inoltre dalla conformazione di queste relazioni emerge l’impossibilità di svincolarsi dalla propria condizione sociale, che quindi diventa ostacolo per il raggiungimento dell’amore e dei proprio desideri.
La rilettura di Saponaro
In questa pièce, idealmente ispirata a La vida es sueño di Calderòn, emerge anche un altro tema caro a Pasolini, cioè il rapporto conflittuale tra la generazione dei genitori e quella dei figli, che si mostra nell’archetipo del mito classico di Crono, che si ribella ai genitori, e di Edipo, dove si genera un desiderio di unione inconsapevolmente incestuoso.
Per Calderòn Saponaro decide di mettere in scena un Pasolini crossmediale, utilizzando più supporti che si intrecciano: il video, la musica, una voce fuori campo, immagini su schermi come parte integrante della scenografia.
Rosaura nel paese delle (non) meraviglie
Rosaura, Alice nostrana, purtroppo non si sveglia nel paese delle meraviglie, ma in tre realtà diverse che di meraviglioso sembrano non avere niente. Tre sogni che si susseguono come una persecuzione, e che alla fine schiacciano la protagonista; e la sua vita svanisce, come in un sogno.