Musical e varietà
CANTO PERCHé NON SO NUOTARE... DA 500 REPLICHE

Massimo Ranieri nello spettac…

Massimo Ranieri nello spettac…
Massimo Ranieri nello spettacolo teatrale “Canto perché non so nuotare... da 40 anni, tratto dall’omonimo doppio album uscito nel 2006, ripercorre la sua carriera artistica reinterpretando i più bei brani del suo repertorio. “Premesso che non sono né un barzellettista, né un battutista che non è il mio mestiere, ma sono qui per dirvi che è facile chiedere a qualcuno tu chi ti credi di essere. Ma lo sapete voi chi vi credete di essere?Con questo mestiere ci cambiano i connotati...”. E' chiaro che Massimo Ranieri all’anagrafe è Giovanni Calone. Quaranta anni fa i suoi discografici decisero di fargli cambiare nome. “Al vostro cospetto, oggi, dovrei chiamarmi Brunello”. Giovanni Calone ha sempre cambiato vesti. Prima noto come Gianni Rock, Brunello e solo dopo come Massimo Ranieri. “Quando ero ragazzino, all’età di otto o nove anni ero ricattato dai miei amichetti. Non sapevo nuotare e i miei amici che erano a conoscenza di questa mia “dote” che è un dono del Signore e sapendo che non sapevo nuotare, mi ricattavano dicendo che se non cantavo mi avrebbero buttato a mare. Cantavo davanti ai ristoranti, dove si potevano guadagnare un po’ di soldi. Ero ricattato continuamente”. Da qui si spiega il titolo del presente spettacolo: “Canto perché non so nuotare da….40 anni”. “ Quest’anno, fra l’altro, ricorre il mio anniversario…artisticamente parlando….è il mio compleanno”. Queste sue parole sono accompagnate dalle dolci note musicali della sua orchestra e dalla complicità del suo pubblico per festeggiare, così, “il suo compleanno” con la canzone “Tanti auguri a te…” Non è un caso che nel suo doppio CD siano comprese le più belle canzoni che lo hanno reso famoso e brani dei più grandi autori: Battiato, Mina, Tengo, Paoli, solo per citarne alcuni. L’artista racconta di sé cantando, recitando e ballando e lo fa con classe davanti ad un’immensa platea all’Arena dei Templi di Paestum. Accanto ai suoi pezzi più famosi da Rose rosse a Se bruciasse la città, da Vent'anni a Erba di casa mia e Perdere l'amore, Massimo Ranieri interpreta alla perfezione anche brani famosi di altri interpreti, come Almeno tu nell’Universo di Mina, Alta Marea di Antonello Venditti, l’Istrione di Charles Aznavour e quant’altro. “Come vedete sono circondato da tutte belle donne: la mia fantastica orchestra e il mio meraviglioso corpo di ballo. Ho tradito le donne della mia vita con il mio pubblico”. Proprio così, la sua orchestra è formata da ben 11 elementi: Valentina Ciccaglioni (piano e tastiere), Federica Michisanti (basso), Emaunuela Borzi (batteria), Fabiana Testa (chitarre), Maria Giammetti (sassofono), Vanessa Cremaschi, Giusi Petti, Chiara Tofani, Adriana Ester Gallo (violini), Anna Rollando (viola), Adriana Lucia Sanchez Malaga (violoncello). E poi sulle coreografie del grande Franco Miseria arricchite dagli splendidi costumi di Giovanni Ciacci, che rendono ogni brano un quadro a se, si esibisce il suo straordinario corpo di ballo formato da: Claudia Ruspi, Maria Teresa Corsi, Giuliana Gutturiello, Michela Ritorto, Tala De Maria, Sara Soldi, Erika Puddu, Eliana Ghione. Tutte donne all’Arena dei Templi di Paestum tranne il suo pubblico! In scena con Massimo, anche il suo compagno di viaggio, il piccolo Lele D’Angelo nei panni di un amico immaginario che sorprende gli spettatori con un numero degno di Broadway cimentandosi nel ballo, il famoso tip-tap. Davvero “scioccante” la bravura del giovane artista! Eccezionale l'esibizione nel noto ballo anche da parte del “cantattore” (come lo stesso Ranieri ama definirsi). Una notevole presenza di cittadini, turisti, fans a cantare in coro: “Perdere l’amore, quando si fa sera…”, l’ultima canzone presente nel suo repertorio. Tutti in piedi a cantare con Massimo, ad applaudire un grande artista che calca ancora una volta il palcoscenico del Teatro dei Templi e non è detto che non ritornerà perché è in fondo anche la Terra dove egli è nato professionalmente. “ Artisticamente sono nato qui. Per me cantare qui è come se fosse sempre la prima volta. Ormai abito a Roma da 40 anni. Prendo tutto ciò di voi: affetto, simpatia, amore e lo porto sempre via con me. Tutto ciò mi fa sentire molto vicino a voi. Ci vediamo l’anno prossimo!”.
Visto il 17-08-2008
al Teatro dei Templi di Capaccio (SA)