Il nuovo allestimento della "Carmen " di George Bizet realizzato dalla Fondazione Teatro Goldoni di Livorno ha lanciato la nuova stagione del Teatro Goldoni dando subito all'affezionato e numerosissimo pubblico un segnale perentorio di qualità artistica elevata. Dopo l'ultima rappresentazione di "Carmen" in questo teatro nel 1981 , oltre trenta anni fa , il capolavoro di Bizet viene riproposto con l'attenta regia di Francesco Esposito e la direzione orchestrale del genio emergente Carlo Goldstein nella originale versione opera-comique con i dialoghi parlati. Un successo voluto, cercato e realizzato con disponibilità di risorse umane eccezionali ma non certo con mezzi finanziari consistenti; perciò le scene ed i costumi sono stati limitati all'essenziale pur costituendo un valido aiuto alla realizzazione di quell'ambientazione mediterranea necessaria per collocare la drammaticità degli eventi sospinti con i ritmi incalzanti della partitura musicale di Bizet e magnificamente incorniciati e sottolineati dal Coro Lirico della Toscana diretto dal maestro Marco Bargagna e dal Coro Voci Bianche della Fondazione Teatro Goldoni di Livorno diretto dal maestro Marisol Carballo. La mezzasoprano Laura Brioli ha saputo, con coraggio e maestria, dare al personaggio di Carmen tutto quello spessore drammatico, spregiudicato, sensuale e ribelle che il difficile ruolo richiede . Un timbro vocale personale ed incisivo, una scenicità giustamente " sfacciata " anche nella scena di seduzione di Don José e un'interpretazione recitata di buon livello hanno trasmesso al pubblico l'emozione sublime e per certi aspetti liberatoria del sacrificio finale dell'irrequieta Carmen che vuole ricordare e denunciare la quotidiana follia del femminicidio. L'altra donna ,Micaela , il polo opposto dell'attenzione di Don Josè , la donna " da famiglia ",è stata interpretata dalla soprano Valeria Esposito dotata di buone qualità canore che hanno saputo " tenere botta " ai momenti di altissima sonorità del coro .
I due personaggi chiave maschili , il brigadiere Don José ed il torero Escamillo sono stati interpretati rispettivamente dal tenore belga Mickael Spadaccini e dal basso-baritono Paolo Pecchioli , ambedue artisti di buon livello e dotati di mezzi vocali adeguati; poco incisivo però il fascino del torero, troppo poco esplosiva la risposta emozionale di Don José alle sollecitazioni della conturbante Carmen.
Molto originale la scena del IV atto con la folla che aspetta l'arrivo del torero all'arena di Siviglia: uno stuolo nutrito di personaggi ( tra i quali anche diversi artisti lirici emergenti ) si muove con ritmi ordinati nell'apparente caos dove poco dopo avverrà il sacrificio finale della Libertà . Di Carmen.