Dov’è finito quel “luccicante puntino peloso”? Se lo chiede la postina Egla Pezzattoni, se lo chiedono Anna e Marco, Futura e gli altri protagonisti delle canzoni di Lucio Dalla, ma il pubblico lo sa dov’è finito il cantautore emiliano: nelle emozioni e nei ricordi che suscitano le sue canzoni.
Lo spettacolo Caro Lucio ti scrivo, che a marzo 2017 diventerà una docu-fiction diretta sempre da Riccardo Marchesini e scritta da Cristiano Governa, è originale e leggero, porta in teatro la magia dei testi delle canzoni di Lucio Dalla e ne racconta il lato umano con acute riflessioni sulla realtà contemporanea. Tra televisioni accese senza spettatori, distanze virtualmente annullate che in sostanza si sono trasformate in chiusure interiori.
Sul palco si alternano tre voci – tra cui Massimo Piazzese – che seguono la protagonista dello spettacolo, la postina (Federica Fabiani), con le sue riflessioni mentre legge le lettere che i protagonisti delle sei canzoni selezionate per lo spettacolo (L’anno che verrà, Com’è profondo il mare, Futura, La casa in riva al mare, Anna e Marco, Cosa sarà). Storie quotidiane che lasciano trasparire il modo con cui Dalla scrivere i suoi testi, guardandosi attorno e chiedendosi che cosa avessero di poetico luoghi e persone, percorrendo portici, passeggiando per le vie del centro o della prima periferia bolognese.
Egla incanta con la sua capacità narrativa, emoziona con la sincerità dei suoi racconti e le note della musica che gli accompagnano, trasformando Caro Lucio ti scrivo in uno spettacolo leggero e profondo che invita nostalgici, fan e neofiti a domandarsi se le storie che osserviamo e ascoltiamo ogni giorno non meritano la stessa attenzione di quelle che in modo superficiale scorrono sotto i nostri occhi.