Lo spettacolo portato in scena questa settimana da I Picari al Teatro Testaccio è uno spettacolo “di lancio” della compagnia, che verrà ripresentato in apertura della prossima stagione al Teatro dei Servi. Sarà forse per via di questo mancato “rodaggio” che interpreti e tecnici ancora “tentennano” un po’, tra telefoni che non squillano quando dovrebbero, oggetti fuori posto che cadono con troppa frequenza, attori che mostrano qualche carenza di memoria per quanto riguarda le battute e devono superare un pizzico di tensione di troppo sul palco, conversazioni al telefono che risultano piuttosto “finte” e suonano più che altro come monologhi. Ma l’idea è originalissima e il “materiale umano” su cui lavorare è buono.
La scena si apre sulle note di Kiss di Prince e le “mosse” a tempo di musica del giovane casalingo disperato Luigi, portano subito un senso di allegria ed aspettativa nello spettatore. I tre uomini conviventi si presentano tra spunti di riflessione profondi e momenti di comicità, con qualche intoppo ma in modo gradevole e ad animare la situazione subentra il vicino di casa Attilio, probabilmente il più sicuro e d’effetto sul palco. La visione della realtà e della coppia proposta dal testo di questa commedia è chiaramente una visione tutta di parte, estrema e completamente al maschile ma legittima ed interessante.
Il secondo atto è più scorrevole ed intenso, c’è un continuo e talvolta repentino passaggio tra registro comico e serio ma nel momento conclusivo di maggior pathos, molto riuscito e coinvolgente, risulta di troppo l’insistente (ma comunque trascurabile) battuta di Alberto sulla cassapanca della zia.
Lo spazio scenico limitatissimo del Teatro Testaccio si presta perfettamente per dare il senso di “soffocamento” in cui i quattro protagonisti si trovano a vivere insieme e la scenografia è realizzata con gran cura dei dettagli e in modo realistico.
E’ un lavoro che risulta nel complesso piacevole e lascia soddisfatti, ma può sicuramente migliorare ancora molto.
Roma, Teatro Testaccio, 21 Maggio 2008
Visto il
al
Bracco
di Napoli
(NA)