Musical e varietà
CATS

I fantastici "Cats" della Compagnia della Rancia

Cats
Cats © Alessandro Pinna

Le prime note dell’ouverture tintinnano sul palco di un attonito teatro, mentre nel buio incantato e incantevole che inghiotte la scena notturna, facendo sparire i binari delle montagne russe che si inseguono, la grossa tazza di una giostra e uno spropositato carrello da supermercato, compaiono gli occhi scintillanti del primo gatto. 

Si muovono a tempo di musica, i luminescenti sguardi felini… seguiti da altri mentre la melodia incalza… e da altri ancora… finché l’intera comunità dei Jellicle cats fa la sua prima, coreografica, affascinante apparizione sulla scena immersa nel buio… ed è subito emozione e applausi. Si apre così “Cats”, il fortunatissimo racconto in musical di Andrew Lloyd Webber tratto dal libro di Thomas Stearns Eliot “Old Possum's Book of Practical Cats” (“Il Libro dei Gatti Tuttofare”), nell’allestimento made in Italy firmato dalla Compagnia della Rancia. 

L'ormai celeberrima compagnia della Rancia, che ha trasposto in versione italiana le più note produzioni off Broadway, ha portato nei teatri italiani il dismesso lunapark che, paesaggio onirico e melanconico disegnato con suggestiva efficacia dallo scenografo Gabriele Moreschi, fa da sfondo alla vicenda dei gatti più famosi nel mondo. 

Webber prende spunto dal libro di Eliot, musicandone tutte le poesie, unitamente al materiale inedito fornitogli dalla vedova dello stesso autore, cui si aggiungono gli interventi di Trevor Nunn e Richard Stiloge. La storia è quella della comunità felina che si riunisce una volta l’anno per assolvere ad un doppio rituale: danzare il ballo Jellicle e scoprire quale prescelto potrà ascendere all'Heavyside Layer, una sorta di Paradiso dei gatti, per poi reincarnarsi in una nuova vita. 

La traduzione dei testi è firmata dall’ormai navigato e abilissimo Michele Renzullo, uno dei fondatori della compagnia, affiancato da Franco Travaglio, a cui è toccata l’ardua impresa di tradurre in italiano le liriche… impresa riuscita a pieno! Francesco Martini Coveri ha “rifatto il pelo” ai gatti italiani, partendo dallo studio delle forme feline, sinuose e seducenti, senza dimenticare i costumi storici del musical, dando al tutto il suo riuscitissimo tocco. 

A Zaira De Vincentiis è toccato un altro non facile compito: regalare ai mici nuovo volto, con maschere, trucchi e parrucche… e anche la De Vincentiis vince la sfida! Un meritatissimo elogio va all’orchestra di sedici elementi diretta dal Maestro Vincenzo Latorre che, occultata durante l’intera rappresentazione, rinnova dal vivo la magia delle note melodie. Ovviamente a tenere le fila di questa ennesima fatica della Rancia è il signore del musical italiano, il sempreverde e straordinario Saverio Marconi. Anche questa volta, in una regia congiunta con Daniel Ezralow, che dello spettacolo firma anche le avvincenti e pirotecniche coreografie, riesce a creare una versione italiana del lavoro, non limitandosi a presentare al pubblico una mera traduzione, ma mettendo in scena la sua versione di “Cats". 

I protagonisti interagiscono sovente con originali ed ingegnosi oggetti di scena e danno allo spettacolo un taglio del tutto personale, senza tradire quelle peculiarità che hanno fatto di questo uno dei musical più rappresentati e visti nel mondo. Ma un applauso lungo ed entusiastico va ai ventidue ballerini/cantanti in scena, che danno vita ai protagonisti, venticinque caratteri che si definiscono e si delineano attraverso la danza, il canto e la recitazione di autentici talenti del palcoscenico, che sentiamo il dovere di citare tutti: Azzurra Adinolfi, Federica Baldi, Gianluca Ciatti, Roberto Colombo, Simone De Rose, Tiziano Edini, Stefania Fratepietro, Silvana Isolani, Alessandro Lanzillotti, Roberta Miolla, Fabio Monti, Alessandro Neri, Massimiliano Pironti, Maria Silvia Roli, Andrea Rossi, Laura Safina, Loredana Sartori, Chiara Vecchi, Andrea Verzicco, Giuseppe Verzicco, Chiara Vinci e quella Giulia Ottonello che nei panni di Grisabella fa vibrare la sua voce nella calda interpretazione di “Memory”, in italiano diventata “Luna”. Insomma per la Rancia una nuova sfida vinta a pieni voti, un nuovo sogno che si fa italiano e mantiene alto il nome di un team che non smette mai di stupire e di affascinare.

Visto il 27-11-2009
al Augusteo di Napoli (NA)