Musical e varietà
CATS

Il nuovo e originale Cats della Compagnia della Rancia

Cats
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Ha debuttato a Roma in prima nazionale l’atteso e nuovissimo allestimento del musical “Cats” realizzato dalla Compagnia della Rancia con l’intenzione di presentare uno show assolutamente originale, basato sulla traduzione in lingua italiana a cura di Michele Renzullo e Franco Travaglio e sulle coreografie inedite di Daniel Ezralow. 

La qualità dello spettacolo è indiscutibilmente evidente fin dall’inizio: sul palco è allestita una scenografia suggestiva, disegnata da Gabriele Moreschi, che rappresenta in dimensioni enormi (per sottoporre allo spettatore il punto di vista dei gatti) la discarica vicino ad un vecchio lunapark. La cura dei dettagli e la scelta degli oggetti in scena è essenziale e i gatti protagonisti di questo racconto fanno spesso ricorso ad utensili ed accessori di vario genere per colorire ed animare le loro coreografie (eccezionale l’idea del mega carrello della spesa). 

Attente anche le luci, che nell’arco di due ore di performance non omettono mai di far risaltare ed anche “esaltare” gli elementi su cui dirigere la nostra attenzione all’interno di un palco così grande e pieno di personaggi; sono inoltre complici nel creare le diverse atmosfere in risposta ai brani musicali eseguiti. Non ultimi, i costumi realizzati da Francesco Martini Coveri, variopinti, ricci e morbidi, enfatizzano l’effetto delle movenze feline dei protagonisti ma non rinunciano ad un tocco di modernità in stile pop che ben si sposa con le coreografie di Ezralow. 

Il suono pulito ed instancabile dell’orchestra di 16 elementi diretta da Vincenzo Latorre intona l’inizio dello spettacolo e lo accompagna magistralmente senza sosta, con un fantastico lavoro dei fiati, squillanti e d’effetto. È in questo contesto di studio dei dettagli che si fanno avanti gli interpreti dei Jellicle, simulando abilmente le movenze dei gatti, con movimenti della testa e delle braccia sinuose e gambe/zampe scattanti. 

Si presentano nell’apertura del primo atto, cantando tutti insieme ed elencando le caratteristiche che contraddistinguono la loro razza ma nella coralità si perdono molte parole e ci risulta più difficoltoso comprendere il testo: è una difficoltà che si supera presto, quando uno ad uno ci spiegano il motivo per cui si sono riuniti e si descrivono, ciascuno con le proprie peculiarità. Ripetuto l’inno dei Jellicle in cui i gatti enumerano le loro qualità, c’è un magnifico pezzo di danza di insieme: i corpi seguono ed interpretano con precisione i tempi assai variabili di uno dei brani musicali più belli, il notturno Ballo Jellicle. 

Anche nelle coreografie di gruppo ogni gatto si distingue dall’altro grazie a piccoli dettagli importanti, esprimendo la sua personalità. Tra gli altri si notano in particolare due ballerini, ovvero la gattina vestita di bianco con un vezzoso fiocco rosa ed il gatto nero con le zampe bianche (difficile indovinare il nome dei personaggi, poiché non vengono presentati): la prima si muove sensuale e sciolta, il secondo salta con agilità incredibile. Il primo atto si chiude ancora con Grisa che interpreta il commuovente “Luna” con una potenza vocale ed un lirismo incontestabili ma con una punta di freddezza che non fa trasmettere l’emozione allo spettatore. 

In compenso, il secondo atto riprende questo stesso motivo affidandone l’interpretazione più dolce e soave ad un’altra cantante (la gattina gialla: ahimé, anche in questo caso non saprei associarla ad un nome). Prosegue la rassegna dei personaggi e tocca al vecchio Gus, un tempo star del teatro, che ci fa sorridere di tenerezza. Ci riporta ai tempi in cui recitava ed il top musicale dello spettacolo è raggiunto nella penetrante Ballata di Billy M’Caw. Mr Mistofeles porta un sound più pop e leggero, abbandonando il lirismo di prima; il suo costume è uno dei più belli. Nel finale, un’ultima ripresa del brano “Luna”, prima accennato dalla voce melodiosa ed acuta della gattina gialla, è poi proseguito da Grisa che ci fa sentire una Giulia Ottonello più esplosiva ed intensa.

Visto il 28-10-2009
al Il Sistina di Roma (RM)