Musical e varietà
CATS

Applausi del pubblico per un orginale CATS

Cats
Cats © Alessandro Pinna

A due anni dal debutto della versione italiana del musical di Andrew Lloyd Webber, tratto dal libro di T.S.Eliot "Old Possum's Book of Practical Cats", i gatti più famosi del mondo non finiscono di incantarci con le loro avventure. Diversa dall'originale per molti aspetti, la versione nostrana per la regia di Saverio Marconi, mira a svecchiare i costumi e le coreografie londinesi anni Ottanta che in un certo senso avevano fatto il loro tempo. 

L'ambientazione è in una discarica di un luna park sul cui sfondo spicca tanto di luna piena che si staglia onirica in un cielo notturno dietro la grande rete metallica che tutto circonda sulla quale i gatti si arrampicano. 


Molti gli oggetti ammassati sulla scena, utilizzati poi nelle varie fasi dello spettacolo, in mezzo ai quali emergono una enorme tazza sbeccata, una grande maschera lignea da pagliaccio e un fantastico carrello da supermercato sempre over size: il tutto visto ovviamente dal punto di vista dei gatti. Belli i costumi di Zaira De Vincentiis, anche se la maschera felina semi fissa che tutti hanno sul volto non favorisce molto la mimica facciale; sapiente l'uso delle luci che fendono l'oscurità evidenziando di volta in volta i vari personaggi.

Trama piuttosto inconsistente per un musical che ha come scopo principale quello di presentarci, attraverso una successione di diversi quadri, singole tipologie feline: c'è Jennytuttapois che si rotola su giganti gomitoli di lana, Ram Tam Taggher il gatto viziato che fa strage di cuori, Ciccio Gourmet dalla linea non proprio impeccabile che conosce i migliori ristoranti della città, il vecchio Gus dal passato di grande attore, Sghemboexpress, il gatto delle ferrovie, che arriva in scena sul carrello del supermercato. 


Su tutti dominano i due protagonisti: Deuteronomio che ha già vissuto molte vite e Grisabella, anziana ma un tempo bella e avvenente. La comunità felina si è ritrovata, come ogni anno, allo scopo di cantare gli inni jellicle e attendere la scelta del gatto che potrà ascendere al dolce aldilà, operata dal saggio Deuteronomio. 

Ad ostacolare il tutto il perfido Macavity il quale arriverà a rapire un Deuteronomio indifeso che verrà riportato in seno alla comunità solo grazie alle magie di Mr. Mistofeles grande prestigiatore e saltimbanco. Alla fine della vicenda la scelta di chi dovrà andare verso la nuova vita cadrà su Grisabella cui spetta anche il compito di cantare il pezzo forte della serata “Memory”, tradotto in italiano con “Ricordi”.


A proposito della traduzione italiana, opera di Franco Travaglio coadiuvato da Michele Renzullo e da Saverio Marconi, non si può che sottolinearne l'efficacia, soprattutto dal punto di vista della musicalità del verso. Degne di nota alcune trovate di regia come gli occhi gialli fluorescenti dei gatti che durante l'ouverture illuminano il buio, oppure il teatrino improvvisato grazie al quale Gus, attraverso un gioco di ombre cinesi, rivive il suo passato da star. 

Originali e innovative anche le coreografie di Daniel Ezralow che sanno creare ottimi effetti d'insieme; molto buona la prestazione dei 16 musicisti che hanno suonato live rendendo tutto certamente più coinvolgente.

Il pubblico dell'arena, entusiasta, ha tributato calorosissimi applausi alla fine della rappresentazione.

Visto il 21-09-2011
al Arena di Verona (VR)