Nel 2001 il compositore Pierangelo Valtinoni e lo scrittore Paolo Modron presentavano al Teatro Olimpico di Vicenza un'agile operina in un atto – Pinocchio burattino di talento - ispirata a Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi: l'eco dell'ampio successo incontrato spinse la casa editrice inglese Boosey & Hawkes a commissionare loro una versione allargata a due atti della partitura – raggiungendo così un totale di un'ora e mezza abbondante di musica – che venne rappresentata in tedesco per ben tre stagioni consecutive, dal 2006 al 2008 (e nuovamente ripresa nel 2011) sul palcoscenico della Komische Oper di Berlino. Fantasmagorico nell'invenzione scenica, eclettico nell'ispirazione musicale ricca di felici spunti melodici, coloratissimo nella veste strumentale, dalle rive del Reno il Pinocchio di Valtinoni & Modron ha spiccato il volo verso altri nuovi e prestigiosi lidi, come la Staatsoper di Amburgo, l'Opera di Lipsia, la Bayerische Oper di Monaco, il Regio di Torino, accolto ovunque con pieno gradimento di pubblico – adulti e ragazzi, senza distinzione - e costante favore della critica. Il segreto di quest'opera – al di là dell'indubbia qualità musicale, e della grande presa scenica – sta tuttavia nell'essere pensata appositamente per un pubblico di bambini i quali, insieme ai sette artisti professionisti previsti – due soprani per Pinocchio e la Fata, un baritono per Geppetto, e via di seguito – non solo assistono alle avventure del burattino di legno, ed al suo avventuroso cammino di crescita, ma sono altresì chiamati a partecipare attivamente alla sua rappresentazione: sia componendo il coro in scena, che collettivamente raffigura il Grillo Parlante e sigolarmente i burattini di Mangiafuoco (coro al quale viene peraltro richiesta un'adeguata preparazione), sia cantando dalla platea in gruppi numerosi alcune pagine dell’opera. Va da sé che per questo è prevista la frequenza di appositi laboratori dei comprensori scolastici locali: una preziosa ed imperdibile occasione di avvicinare i ragazzi al mondo del teatro ed all'opera in particolare, coinvolgendoli direttamente e sollecitandone l'interesse per il mondo delle note.
Fra tanti allestimenti di Pinocchio, particolarmente intrigante appare la rutilante e poetica veste visiva conferita a questa deliziosa partitura dal regista Luca Valentino, su commissione del Teatro Regio di Torino dove è stata rappresentata nelle stagioni 2011 e 2012, e che con scelta intelligente è stata portata in scena nella città veneta nell'ambito della rassegna Lirica d'Autunno di Bassano OperaFestival. Scelta vincente da parte di Valentino è stata quella di mescolare personaggi in carne ed ossa a figure animate, affidando a Claudio Cinelli (professionista di livello internazionale del teatro di figura) moderne e fiabesche scenografie, la supervisione generale dello spettacolo, nonché la creazione e l'animazione dei pupazzi: come quello a grandezza naturale di Pinocchio che, mentre il soprano che gli dà voce resta celato nell'oscurità, mosso da tre invisibili animatori vediamo saltare, volare, scomporsi e ricomporsi come per magia, prendendosi gioco della legge di gravità.
Altro punto di forza i costumi disegnati con estroversa fantasia da Laura Viglione, che illustrano a perfezione le figure di Geppetto, della Fata che fluttua nell'aria, di quegli lestofanti del Gatto e della Volpe, del Dottor Gufo e del Dottor Corvo, dei Conigli «neri come l'inchiostro», di Mangiafuoco e dei suoi burattini, così come sono ormai impresse nell'immaginario collettivo. Per inciso, nel Paese dei Balocchi i bimbi scappati da scuola sono vestiti da grandi: perché anche noi adulti cerchiamo talvolta evasione e rifugio in un irreale mondo di sogni propinato da taluni odierni imbonitori.
Direttamente dalla produzione torinese sono giunti a Bassano il soprano Angela Nisi (Pinocchio), il baritono Maurizio Leoni (Geppetto), il soprano Bianca Bersanti (Lucignolo/Arlecchino/Dottor Gufo), il tenore Paolo Cauteruccio (La volpe/Dottor Corvo), mentre la Fata era in queste recite affidata al soprano Beatrice Greggio, il Gatto e Pulcinella al mezzosoprano Chiara Brunello, Mangiafuoco e l'Oste al baritono Federico Cavarzan. Tutti perfetti nel propri ruoli, non c'è che dire.
Eccellente concertatore il maestro tedesco Carlos Spierer, a capo della scattante Orchestra Filarmonia Veneta: peraltro buon conoscitore di questa variegata partitura e della sua non facile trasposizione scenica, avendola di recente già diretta alla Komische Oper di Berlino e all'Olimpico di Vicenza.
I bravissimi bambini del Coro Gioventù In Cantata di Marostica erano diretti da Cinzia Zanon, responsabile anche del Progetto didattico “Cantiamo l'Opera” che ha visto il coinvolgimento dei Circoli Didattici del Bassanese. Per dare un numero, sono stati circa cinquemila gli alunni coinvolti, dei quali oltre duemila hanno partecipato come “coristi” alle cinque rappresentazioni.