C’eravamo troppo amati è una commedia fresca, brillante, romantica che racconta l’amore con ironia e leggerezza. I protagonisti sono Michele La Ginestra e Michela Andreozzi che formano sul palcoscenico una coppia fenomenale.
I due attori interpretano due coniugi in crisi che decidono, dopo sei anni di matrimonio, di divorziare. Dopo la separazione, paradossalmente, marito e moglie iniziano a frequentarsi di più, a informarsi l’uno della vita dell’altro, riscoprendo come il sentimento possa essere ancora fortemente vivo.
Il testo scritto da Pierre Palmade e Muriel Robin (e tradotto dallo stesso La Ginestra) è una perfetta macchina comica, ricca di gag deliziose che riflette sulla complessità dei rapporti amorosi.
La scenografia è decisamente minimal, composta solo da pochi elementi che all’occorrenza danno l’idea di cambi di location (da una stanza da letto, a un salotto, un bar…). Questa essenzialità contribuisce a mettere in risalto come gli attori siano capaci di riempire la scena.
La Ginestra e Andreozzi donano al pubblico una prova ricca di virtuosismi, sono davvero bravissimi nel rappresentare una girandola di personaggi; oltre all’ex marito e alla ex moglie sul palco “compaiono” anche i loro nuovi compagni, il loro cagnolino, i genitori di lei e un’altra entità a dir poco inaspettata. È un girotondo di personaggi inscenato mantenendo dei ritmi comici strabilianti.
La commedia possiede anche un’esilarante canzoncina proposta dagli stessi protagonisti che diviene la colonna sonora di uno spettacolo a dir poco piacevole.