In scena al Teatro della Luna di Milano, fino al 16 marzo, “Cercasi Cenerentola”, la nuova produzione Compagnia della Rancia, che riporta in auge il sodalizio tra Saverio Marconi e Stefano D’Orazio.
Come sempre, determinante per decretare il successo dello spettacolo, risulta la regia di Saverio Marconi e Marco Iacomelli, che anche stavolta puntano sul ritmo e sul divertimento, ma ancor più sui sentimenti. Quella a cui il pubblico assiste (e non solo) è una rilettura piuttosto moderna della classica favola, in questo caso ambientata tra gli anni Cinquanta e Sessanta nel minuscolo regno di Microbia, che sta tra il Danubio e l’Arno, dove un principe buontempone (Paolo Ruffini), cerca in ogni modo di fuggire le responsabilità, evitando come prima cosa il matrimonio. Al suo fianco, un fidato consigliere, ma soprattutto un buon amico, Rodrigo (l’infaticabile Manuel Frattini), che cerca di spronarlo ad adeguarsi alla realtà che circonda un principe regnante.
Si potrebbe pensare che i due da soli siano in grado di mantenere la scena per tre ore di spettacolo (ed effettivamente poco ci manca), ma se c’è un pregio di questo copione sta nel fatto che i personaggi sono costruiti in modo da essere tutti protagonisti; a cominciare da una matrigna fin troppo “piaciona”, dislessica all’inverosimile (la spumeggiante Laura Di Mauro), passando per le due consapevoli sorellastre Anastasia (Silvia Di Stefano) e Genoveffa (Roberta Miolla); fino alla saggia, ma un po’ svampita, Fata Clementina (Claudia Campolongo).
Non so dire se Beatrice Baldaccini sia la Cenerentola perfetta, ma di sicuro in questo spettacolo dimostra il suo talento come cantante e attrice, senza risparmiare al pubblico la sua dolce determinazione e la sua ironia.
Non si possono non citare due momenti importanti per due performer come Manuel Frattini e Silvia Di Stefano: entrambi mandano in visibilio il pubblico, il primo con uno “stiloso” numero di tip tap; lei, invece, con la sua esibizione canora davanti al Principe.
Le musiche di Stefano Cenci, unite alle movimentate coreografie di Gillian Bruce scandiscono la vicenda a tempo di rock, strizzando l’occhio un po’ a Bennato, un po’ ad altri musical come Hairspray, ma soprattutto coinvolgendo, nella giusta misura, il pubblico, la cui componente femminile interagisce ogni sera col Principe alla perenne ricerca della sua Cenerentola.
Dopo Milano lo spettacolo sarà in tour nei maggiori teatri italiani fino a maggio.