Gianfranco Jannuzzo gioca in casa: al Pirandello di Agrigento porta in scena Cercasi tenore, la fortunata ed esilarante piece dell’autore statunitense Ken Ludwig.
La commedia, tradotta in molte lingue e accreditata di repliche annuali, narra le vicende, le aspirazioni, gli amori di Max, il factotum del produttore lirico Saunders. Max è sulle spine perché questa volta con la compagnia di provincia si esibirà un famosissimo tenore, ma le sue ambasce sono dovute anche per l’amore, poco corrisposto, nei confronti di Maggie, figlia del nevrotico produttore. Le disavventure cominciano quando Max e il suo principale si accorgono che il celebre tenore Tito, a causa di un mix di farmaci e alcool, non è assolutamente in grado di presentarsi in pubblico. E’ l’occasione! L’occasione per il timido e sottomesso Max, cantante lirico in incognito, di sfoggiare le sue capacità canore. Fra scambi di persona, fraintendimenti, doppi sensi e gags, dopo più di due ore di spettacolo la lirica trionfa e, forse, anche l’amore.
Cercasi tenore è una commedia brillante ma anche una piccola metafora sulle ‘sirene’ del mondo dello spettacolo; sulla scalata al successo e sui compromessi per raggiungerlo o mantenerlo. Ma il tutto in chiave molto ironica e sicuramente divertente.
Max/Gianfranco Jannuzzo, ma tutta la commedia, parte in sordina, non completamente a suo agio in quel certo humor anglosassone. Ma tutto il cast all’inizio non sembra riuscire a trasmettere la sottile vena comica di tutta la fase introduttiva, e nemmeno i bravissimi Federico Pacifici, il tenore messicano Tito e Simona Celi, la moglie, riescono a dare continuità al divertimento della platea. Solo Jannuzzo strappa qualche risata di cuore e qualche applauso ma… si sa già: lui gioca in casa.
Lo spettacolo comunque lievita man mano che i personaggi si fanno strada nella storia e fra la platea, e anche Maggie, la brava Claudia Coli, con la sua recitazione leggiadra e quasi eterea, fa breccia nelle grazie del pubblico e… e la commedia va: il secondo atto diventa veramente scoppiettante e molto divertente, un crescendo wagneriano, per dirla musicalmente.
Tiziana Bagatella, Fabrizio Apolloni ( uno spassoso fattorino d’hotel), Rodolfo Medina e Stafania Papirio partecipano al divertimento del gioco degli equivoci e si fanno apprezzare. Gianfranco Jannuzzo sfoggia tutta la sua maestria mimica ed espressiva e riesce a innestare nell’umorismo americano diversi equivoci linguistici di casa nostra e di conseguenza la risata diventa più facile e generale.
Alla fine applausi per tutti gli altri protagonisti, e non solo per il ‘padrone di casa’.
Foto di scena di Diego Romeo