Prosa
CERCASI TENORE

Commedia degli equivoci per Gianfranco Jannuzzo

Commedia degli equivoci per Gianfranco Jannuzzo

Gianfranco Jannuzzo e i suoi approdano all'Acacia di Napoli con "Cercasi tenore". Spettacolo già noto, un ever green da più di vent'anni che con le sue versioni in sedici lingue ha fatto il giro del mondo. La cornice è suggestiva, merito dello scenografo Nicola Rubertelli capace di creare un'atmosfera calda ed accogliente. Buona l'idea di dividere il palco: dalla platea si vedono due ambienti: l'anticamera di una suite d'albergo e una camera da letto. Spazi differenti, entrambi perfettamente visibili in cui si alternano le scene; ciò consente di guardare una location dinamica e poco monotona. Valore aggiunto lo studio delle luci, sempre attento a focalizzare l'attenzione su un ambiente o su una scena in particolare. Spettacolo a motore… diesel: parte in sordina, ha bisogno di carburare un po' all'inizio. Il primo atto vive di un atmosfera gradevole ma blanda, non eccessivamente espressiva: si fatica a percepire l'audio, e l'ironia tanto attesa compare a sprazzi non proprio frequenti. Nella seconda parte invece lo spettacolo cambia marcia. Entrano in scena sarcasmo ed ironia: la trama diventa svelta, repentine sono le battute. Doppi sensi e fraintendimenti generano la curiosità di conoscere il finale e scongiurano il calo d'attenzione della prima parte. Si ride tanto e bene, come nel buon teatro. La commedia rappresenta una metaforica rincorsa alla celebrità, alla fama: dimostra quanto piccoli avvenimenti abbiano il potere di trasportare l'ego dall'insicurezza totale alla fiducia dei propri mezzi. E l'amore. L'amore nelle forme più svariate: successo, carriera, soldi. E l'amore puro. Che funziona sempre.

Visto il 25-01-2012
al Acacia di Napoli (NA)