Prosa
CHAT ROOM

Al Piccolo Eliseo di Roma …


	Al Piccolo Eliseo di Roma …

Al Piccolo Eliseo di Roma in questi primi giorni d’estate è in scena Chat Room, una commedia molto divertente scritta e diretta da Tenerezza Fattore, che già l’anno scorso ha realizzato  “Ciechi” tratto dal romanzo “Cecità” di Josè Saramago, riscuotendo ottimi consensi di pubblico e critica.
Come si può dedurre dal titolo dello spettacolo “Chat room”, il Protagonista Gianfilippo, interpretato da Dario Biancone che vive da solo in un appartamento, reduce da un matrimonio fallito, quando riceve in casa una vera e propria rete da pesca da cui, metaforicamente ne viene attratto: l’uomo, da neofita diventa dipendente e vittima di quel sistema virtuale di comunicazione fatto di apparenze e di esteriorità.  In una società in cui spesso ci si basa sulla superficialità, sull’ esteriorità delle cose, ci si ritrova davanti ad uno schermo a vivere delle relazioni sociali, delle emozioni senza radici e fondate su valori poco reali, che altro non fa che rendere tutto ancora più che superficiale.
Sono milioni le persone al mondo che entrano, come il protagonista, in questa rete dalla quale viene fuori di tutto, motori di ricerca nei quali trovare le cose più impensabili, community di ogni genere, sentimenti e sensazioni riportate per iscritto in una finestra di dialogo ed espresse con delle faccine colorate (emoticons). Nell’era dei social Network, dell’imperversare di Facebook, Twitter e altri siti di socializzazione, ci si ritrova ad essere sempre più soli davanti ad un monitor, rischiando di falsare quella che è la realtà dell’esistenza umana.
L’autrice e regista Tenerezza Fattore, rendendo reale il virtuale, regala un testo dal quale prendere spunto per riflettere, in modo comunque ironico, su quanti oggi sono prigionieri della rete, intrappolati in essa, a tal punto da ricreare una visione distorta della realtà. Ma non è tutto cosi negativo: è noto ormai che grazie alle comunità virtuali, sono nate molte coppie che addirittura sono convolate a giusta causa e che comunque sono andate oltre la sfera del non reale. 
Interessante ed originale la scenografia di Michela Bevilacqua che riproduce la casa di Gianfilippo, una casa da single, ancora con degli scatoloni da aprire, animata, però, da alcuni attori che impersonano magistralmente un frigorifero, una poltrona e una segreteria telefonica che puntualmente fanno da grillo parlante al cliente.
Le coreografie di Valeria Baresi coinvolgono spesso tutti i protagonisti di questa stravagante ed originale chat room. L’apporto musicale è affidato alle canzoni di Michael Bublé.
In un teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi, gremito di spettatori, viene messa in scena la trasposizione reale dell’irreale, creando situazioni al limite della realtà con momenti di puro divertimento. Un plauso va a tutti gli attori del cast e agli alunni dell’ Accademia  Cassiopea Teatro Sperimentazione, che da un’evidente lavoro di squadra, hanno saputo trarre un risultato che all’ occhio dello spettatore è gradevole e di sicuro divertimento.

Visto il 24-06-2011