“Che piacere! Quale piacere? Il piacere di essere nati, cresciuti, o diventati in seguito, parte di una realtà fortunata e felicemente infiocchettata, protetta, difesa, ben custodita, ma non priva d’ombre. Due professoresse. Due donne. Due signore bene, viziate dalla loro pigrizia, cullate dal loro ruolo sociale...”
Questo uno stralcio perfetto di sinossi per lo spettacolo “Che piacere” scritto diretto ed interpretato da Lidia Miceli e Massimo Vinti .
I due attori, autori, diplomati entrambi presso i maggiori istituti italiani di formazione artistica, portano in scena con delicatezza due insegnanti immerse nella loro particolare visione della vita tutta destinata a non “uscire fuori” ne a dar possibilità a nessuno di “fuggire”... fuggire da ruoli assegnati dalla nascita e difficilmente scrollabili.
Le due insegnanti, interpretate da Lidia e Massimo, fin da subito regalano al pubblico momenti esilaranti che si muovono parallelamente ad una linea dolce-amara e momenti di grande tecnicità attoriale (i cambiamenti vocali, l’uso impeccabile della fisicità da parte di entrambi) che fanno immediatamente entrare la platea in un sublime effetto catartico.
Una “piece” compatta e funzionale, senza interruzioni, forse un po’ troppo breve, ma carica di capacità espressive e ricca di riferimenti ad una scuola ancora incatenata al secolo passato..
Qualche parte potrebbe risultare un po’ troppo caricaturale, ma il complesso scenico che viene donato al pubblico (il testo è comprensibilissimo e la dinamicità comica perfetta) funziona.
Un lavoro di teatro comico portato per la prima volta a Roma dove speriamo possa crescere e migliorare.
Complimenti, consigliato.