Prosa
CHIòVE

Piove a Barcellona, scritto d…

Piove a Barcellona, scritto d…
Piove a Barcellona, scritto dal giovane autore catalano Paul Mirò, racconta un triangolo amoroso tra una giovane prostituta, il suo fidanzato/protettore e un cliente, libraio di professione, che vive un dramma familiare. Teatri Uniti ne ha realizzato una traduzione in napoletano, scritta da Enrico Ianniello (con soprattitoli in francese); Piove a Barcellona diventa Chiòve, adottando il napoletano con il suo bagaglio gergale istintivo e verace. Una prostituta come Lali, semplice e accogliente, ma allo stesso tempo assetata di conoscenza, non merita giudizi morali; e un uomo come Davide (del quale vengono forse troppo sottolineate le tendenze voyeuristiche) farebbe davvero la felicità di tutte le persone che fanno mercato del proprio corpo. Per non parlaredi Carlo, efficacissimo “terzo incomodo”, nei cui panni però è faticoso ritrovarsi: quale persona con un minimo di amor proprio passerebbe le sue giornate sotto il letto per tenere compagnia alla propria metà durante i suoi incontri a pagamento? Tuttavia Carlo è riscattato dalla poesia epigrafica delle “frasi da cioccolatino” (citazioni da Rimbaud, Baudelaire, Nietzsche) ed è insuperabile nella scena in cui sbaraglia la trattativa sul compenso (netto) di Lali, che alla fine viene assunta da Davide nella sua libreria. Il terzetto di protagonisti (Chiara Baffi, Enrico Ianniello, Giovanni Ludeno) con sapiente coordinazione. Ottimo l’accompagnamento musicale “da bancarella”, che sancisce l’unico elemento di contatto dei tre personaggi con la vita del mondo esterno. Si apprezza molto il duetto D’Alessio-Tatangelo, Un nuovo bacio, in versione spagnola. Torino, Teatro Vittoria, 5 giugno 2008
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