Prosa
CIRANO DI BERGERAC

Un Cirano di Bergerac contemporaneo

Un Cirano di Bergerac contemporaneo

La trama di quest’opera teatrale di Edmond Rostand è ben nota: lo scontroso Cirano di Bergerac è comandante delle guardie a Parigi ed è un valente e formidabile spadaccino, che usa la sua bravura guerriera per sfidare ed uccidere tutti coloro che prendono in giro, o fanno anche solo riferimento al suo lunghissimo naso.

Altra disciplina in cui eccelle è la poesia e l’arte del rimare, che utilizza sia durante i duelli con i sempre più numerosi nemici, sia nei confronti della donna di cui è segretamente innamorato, sua cugina Rossana. Quest’ultima però non pare ricambiare il sentimento e anzi confida al cugino di essere affascinata da Cristiano, un giovane cadetto: proprio per amore, Cirano presta la sua arte al sottoposto, coll’ideale scopo di unire insieme fascino (che lui non ha) e sensibilità d’animo (che manca invece a Cristiano). Anche il comandante del reggimento delle guardie, De Guiche, è innamorato della ragazza, e così per sfuggire alle sue brame i due si sposano di nascosto. Venutolo a sapere, De Guiche approfitta della guerra che imperversa in quei giorni per mandare Cirano e Cristiano sul fronte, sperando di sbarazzarsene, e dove avviene lo scioglimento dellintreccio.

La Compagnia Teatri Possibili ha operato una riduzione del soggetto originale adattandolo con battute e musiche dal gusto contemporaneo che è sembrato siano piaciute alla maggior parte del pubblico presente nella piccola sala del Teatro Libero. A parte la suddivisione dei ruoli all’interno della Compagnia che almeno dai passati Caligola e Otello non sembra diversificarsi troppo (così che gli attori ripetono ruoli che paiono però limitare i personaggi delle opere), da elogiare è sicuramente la scenografia: un semplice e spoglio piano inclinato che viene arricchito di volta in volta grazie a elementi che vengono spostati, giochi di luci, coreografie di corpi.

Visto il 27-04-2007
al Libero di Milano (MI)