Danzatrice, coreografa, nonché direttrice artistica di I.B.I, Giovanna Velardi, formatasi tra Italia e Francia, ha studiato con alcuni dei più grandi maestri di danza classica e contemporanea. In Francia sviluppa e perfeziona la propria inclinazione a lavorare sull'improvvisazione e ne trae ispirazione per esplorare le qualità del movimento.
Nel 2000, a Marsiglia, crea la sua compagnia di danza; partecipa quindi a numerosi festival in Francia e in Italia, accompagnata da alcuni musicisti e compositori tra cui: Philippe Deschepper, Gianni Gebbia, Christophe Monniot, David Chevalier, Philippe Cornus, Jean Marc Montera, Kasper Toeplitz.
Clown è la sua ultima creazione. Una scenografia quasi assente, una sedia al centro della scena, una marionetta. E’ questa l’immagine che accoglie lo spettatore, una volta accese le luci. Un fantoccio ribelle e insolente che attraverso i suoi gesti nervosi e i movimenti a scatti denuncia una determinata insofferenza ai fili. E’ una marionetta cosciente, consapevole di se, pervasa da un’incredibile vitalità.
Il corpo è attraversato in ogni sua parte dai più impercettibili movimenti, i gesti scomposti e frenetici presto si trasformano in una danza scandita da balzi ed eleganti curve. Il suo linguaggio appare arbitrario, affidato in parte a una gestualità istintiva, eppure ogni gesto sembra pensato, frutto di un processo creativo che alla maniera mejerchol’diana orienta e determina l’intera sequenza dei movimenti.
Una marionetta sfrontata e grottesca che d’improvviso, indossato un tutù e un naso rosso, si trasforma in un clown danzante. Un’esplosione di sentimenti e sensazioni contrastanti. Una mescolanza di gioia, tristezza, malinconia, euforia portata all’eccesso. Ed ecco che assistiamo all’isteria quotidiana di un rapporto di coppia. In scena due clowns, personaggi grotteschi ma capaci di un’espressività e di una comunicabilità davvero sorprendenti.
Difficoltà di comunicazione, tenerezza, sensualità, capricci, sguardi buffamente seducenti, disattenzione, desiderio sensuale, crudeltà, istinto, non manca davvero nulla a questa coppia. Una coreografia ben costruita; interessante la prima parte dello spettacolo, meno accattivante la seconda, dove l’aspetto più strettamente teatrale appare senz’altro meno convincente rispetto alle coreografie. Grande complicità tra i due danzatori-clowns; strepitoso il siparietto finale tra litigi e inseguimenti in mezzo ad un pubblico, a tratti, spiazzato ma divertito.