Cock (il titolo della commedia sembra un esplicito riferimento non tanto al membro maschile, quanto piuttosto all’uso smodato del termine “colloquiale” italiano che lo designa, ndr.) esamina la natura ambivalente delle emozioni, dei sentimenti, delle relazioni, e il conflitto tra le inclinazioni naturali e la possibilità di compiere una scelta.
La pièce di Mike Bartlett offre uno sguardo attento, candido e cinico (ma non troppo) sulla sessualità di un uomo e sulle difficoltà che emergono quando questi improvvisamente si rende conto di dover affrontare una scelta.
Le relazioni umane tra dialogo e conflitto
La regia si concentra sul dialogo incalzante e provocatorio dei personaggi, mettendo in luce conflitti di classe, di genere e tra diverse generazioni. Tuttavia, spogliare la scena di qualsiasi elemento che possa aiutare a dare maggiore consistenza ai dialoghi (ad esempio uno dei personaggi che si taglia un dito mentre prepara la cena, ndr.), risulta una scelta piuttosto azzardata, che delimita in maniera troppo evidente il "perimetro" dell'allestimento (e del testo), inducendo il pubblico a ricercare perennemente reazioni che non vengono mostrate (ma potrebbero emergere). Quando, a un certo punto, tutti e quattro i personaggi si trovano contemporaneamente in scena, il dialogo resta serrato, ma più “pesante” da cogliere nella complessità delle sue sfumature e punti di vista.
Una riflessione sull'identità
Il protagonista John (Fabrizio Falco, premio Ubu under 35 nel 2015, ndr.), è l'unico personaggio ad avere un nome, ma è la sua mancanza di identità, unita all’incapacità di compiere una scelta, a “pesare” sulle reazioni di tutti gli altri; alla soglia dei 30 anni e nonostante conviva con un uomo più grande di lui di dieci anni (Jacopo Venturiero) – e con il quale sente di avere un profondo legame affettivo – John conosce e ha una infatuazione per una donna sua coetanea (Sara Putignano), separata e maestra elementare.
Dopo aver confessato al compagno il suo tradimento, John si ritrova improvvisamente “dilaniato” dal desiderio di formare una famiglia con la donna che è convinto di amare (e dalla quale si ritiene più apprezzato, in quanto lei lo tratta realmente come un suo pari, ndr.) e la responsabilità di perdere la sicurezza della vita che il suo compagno, un broker di successo, gli offre, nonostante la forte frustrazione che John prova a rimanere accanto a un uomo che lo considera “il suo trofeo”.
Scegliere uno stile di vita
Durante una cena, alla quale partecipano tutti e tre i componenti di questo insolito triangolo amoroso – e un quarto personaggio, il padre del compagno di John (Enrico Di Troia) – emergono paure e desideri, crollano certezze e risulta evidente che l’incertezza di John non riguarda la propria identità sessuale, quanto la progressiva (e amara) consapevolezza di dover prendere una decisione su un determinato stile di vita per sentirsi dire (dagli altri) che quella (qualunque essa sia) è la scelta giusta.