Danza
COL SOLE IN FRONTE

Camilli... "Col sole in fronte" all'Aurora

Camilli... "Col sole in fronte" all'Aurora

Balletto Civile è una giovane compagnia di ballerini e attori tra le più attente alla ricerca e alla sperimentazione del panorama teatrale italiano contemporaneo. Al Teatro Aurora di Marghera la compagnia portano in scena COL SOLE IN FRONTE, lo spettacolo vincitore del Premio della Critica ANCT 2010 (Associazione Nazionale Critici di Teatro) con Maurizio Camilli  (ideatore e drammaturgo) e Ambra Chiarello.
L'ispirazione viene dalla realtà, dalla cronaca, dalla storia di Pietro Maso, prototipo del tipico figlio del ricco industriale del nord-est d'Italia. Si tratta in breve di una fotografia del contesto sociale attuale, del riflesso della cultura del tutto e subito, del maggior risultato con il minimo sforzo.
Nel 1991 Maso uccise entrambi i genitori per una miserabile questione di eredità perché , come ripete nel corso dello spettacolo il protagonista, l'omicidio non è una questione affettiva: così, infatti, comincia il racconto  della sua versione dei fatti.
Maurizio Camilli - vestito di un freddo bianco - sprigiona verve e carisma fin dalle prime battute; è sfrontato, si muove con sicurezza, accenna i primi passi di danza e l'indole sfacciata, violenta e il compiacimento di sé emergono da una fisicità esibita e marcata.
La perfetta padronanza del corpo e la forte presenza scenica di Camilli aggiungono un fascino perverso alla scrittura scenica di Michela Lucenti, coreografa dello spettacolo in cui traspare la lezione Grotowskijana. La Lucenti mette in scena una danza in cui ogni movimento è espressione dell'interiorità del personaggio; della parte più sarcastica e sprezzante e anche di quella più intimistica, quella che di tanto in tanto compare in scena nelle sembianze femminili - Ambra Chiarello, vestita di nero - di una cameriera, della madre, ma forse, semplicemente, della sua coscienza con cui deve fare i conti suo malgrado.
L'introspezione contrasta con la "spacconeria" ed è qui che il disegno di luci di Stefano Mazzanti contribuisce in maniera decisiva ad intensificare la drammaticità della vicenda: a volte sono getti di luce violenti, caravaggeschi, che fendono la scena e conferiscono plasticità al corpo scolpito di Camilli; a volte sono fasci tenui che ne lasciano emergere la figura dal buio circostante.
La seconda parte dello spettacolo risulta leggermente calante nel ritmo ma è in realtà una fase di accumulo della carica emotiva che si raccoglie e concentra nel ballo finale; tutto questo è violenza, avidità, sadismo, angoscia o soltanto "Una semplice propensione al male, istintiva e ambientale."

A cura di Stefania Taddeo

Visto il 26-02-2011
al Aurora di Mestre (VE)