Comico
COME NE VENIMMO FUORI (PROIEZIONI DAL FUTURO)

L'audacia di ritornare umani

L'audacia di ritornare umani

Se ci guardassimo da un futuro remoto, che cosa vedremmo? Come ne venimmo fuori  - regia di Giorgio Gallione, musiche a cura di Paolo Silvestri e scenografia di Guido Fiorato - è il monologo satirico con cui Sabina Guzzanti diverte gli spettatori attraverso un racconto acuto della nostra società, in cui immagina di dover celebrare la fine di quello che lei chiama “secolo di merda”, cioè gli anni che vanno dal 1990 al 2041.

Il suo sguardo si muove tra la storia e l’attualità, oscilla tra il pensiero liberista del Settecento e l’attuale situazione politica postcapitalista, mentre i “merdolani” – cioè noi – sciorinano opinioni come se fossero un collage di informazioni prive di contenuto, pubblicate sui social network. Ore infinite trascorse su facebook da cui non si ricava nulla, se non una cultura basata sul nulla, a partire dai video con i gattini ai messaggi infiniti su whatsapp.

“Menti invase da pensieri immaginari e ansia merdolana” con la parvenza di poter contare qualcosa nell’attuale democrazia e invece si è degli esseri umani imprigionati dall’ideologia neoliberista, in cui ognuno celebra il proprio ego con finte proteste che vanno dalla nostalgia verso il passato ai messaggi razzisti, alle citazioni di libri e autori mai letti, alle ricerche superficiali su wikipedia.

Un circolo vizioso da cui in un modo misterioso gli uomini del futuro sono riusciti a venirne fuori. Uno spettacolo che mette in evidenza la necessità di ritornare a essere umani, con l'audacia di chi non desidera trascorre il resto della vita a guardare "un fiume di merda senza telecomando".

Dalle poltrone di un teatro si accende la scintilla di voler divenire altro, ritornare se stessi, alle origini di una vita consapevole e costruita sull'immagine profonda di se stessi. 

 

Visto il 28-10-2016
al Dehon di Bologna (BO)