Prosa
COMUNQUE NANNARELLA

Nannarella: dalla Signorina Silvani a Anna Magnani

Nannarella: dalla Signorina Silvani a Anna Magnani

Mi aspettavo sinceramente di più da un'icona del cinema italiano quale è stata Anna Mazzamauro.
La sua carriera è stata lunga, cominciata negli anni sessanta in teatro per continuare poi al cinema con quel personaggio della Signorina Silvani che, a cavallo tra gli anni '70 e '90, l'ha resa celebre al grande pubblico.
E proprio dal racconto di se stessa e della vamp fantozziana è incominciato il suo spettacolo Comunque Nannarella.
A dire la verità la Mazzamauro ha letteralmente smontato quello che per molti è stato un mito. Infatti ha iniziato lo spettacolo parlando della sua bruttezza e rivelando che era stata scelta da Salce per quel ruolo proprio perchè non era bella.
Lo spettacolo poi è proseguito nella rievocazione di altri personaggi dello spettacolo italiano, in particolare dell'avanspettacolo, come Petrolini, fino a terminare con Anna Magnani, attrice celebre non solo per la sua bravura cinematografica e l'aneddotica connessa, ma anche per la sua attività in avanspettacolo, nonchè per il suo caratterino.
Anna Mazzamuro e Anna Magnani: inizio e fine dello spettacolo. Due nomi uguali e un diminutivo comune: Nannarella. Un'ambiguità. La Signorina Silvani, invece, come ci tiene a precisare, non aveva nome.
Già negli anni Settanta (e poi negli anni Novanta) la Mazzamauro era celebre per il suo spettacolo-recital Raccontare Nannarella, dedicato alla Magnani. Non so quanto assomigliasse a quello proposto al Ridotto del Teatro Comunale per la stagione del TSA, ma la cosa certa è che in Comunque Nannarella, di Anna Magnani c'era poco. Forse c'era più di se stessa, della sua vita condita di ironia e sarcasmo, di un certo sapore anni '30 (o giù di lì), delle canzoni popolari e di Petrolini.
Una nota negativa è stata la dizione: è stato un vero peccato dover sentire da un'attrice la "zeppola" (ossia una certa pronuncia biascicata) e dover constatare l'uso del microfono.
Da notare però la poeticità di tanti racconti da lei fatti, la sua simpatia a tratti clownesca e pulcinelliana, la sua energia che solo gli attori esperti sanno trasmettere.
Un spettacolo, a dire il vero, complesso. Lo spettacolo, infatti, non era nè una classica pièce teatrale, nè un monologo, ma un vero e proprio spettacolo di cabaret, con racconti, aneddoti e canzoni (accompagnate da una bella accoppiata violino + fisarmonica).

Visto il 25-02-2011
al Comunale - Ridotto di L'Aquila (AQ)