Danza
CONCEAL | REVEAL

Signore e signori: la danza!

Signore e signori: la danza!

Intelligente e indovinata in Conceal | Reveal, la séance presentata per RomaEuropa  all'Argentina, il coreografo britannico Russell Maliphant  ha presnetatoi uno spaccato della sua cifra stilistica attraverso tre diverse coreografie.

La prima, Broken Fall, creata nel 2003 per Sylvie Guillem e i BalletBoyz Michael Nunn e William Trevitt, che decretò la sua fama internazionale, è stata riproposta nell'interpretazione di Carys Staton, Adam Kirkham e Nathan Young.
In Broken Fall l'agilità e il virtuosismo estremo in cui i passi a due tra i due uomini si intrecciano in un trio con la danzatrice contesa quasi acrobaticamente, corrono sotterranei in un impianto coreutico solo apparentemente semplice, dove la fluidità e la naturalezza nascondono una abilità fisica e scenica squisite.

La seconda coreografia, Both, And ,per danzatrice sola, del 2015, segna il ritorno sulle scene di Dana Fouras, sua prima musa (e compagna di vita) (...), che torna a calcare il palcoscenico dopo due lustri di assenza, passati a seguire da vicino i loro tre figli come si legge nelle note, un po' sessiste, del programma di sala.
Both, And denota il punto di arrivo di un percorso di ricerca nel quale Maliphant coniuga la danza con un impiego scenico delle luci: Fouras interagisce con diversi riflettori. posizionati  a terra e puntati direttamente verso la platea, creando un elegante gioco di ombre su di un velatino posto di proscenio, ombre con le quali e dentro le quali Fouras si muove, impegnata in una coreografia che si sviluppa su pose plastiche e dinamiche delle braccia e del busto.

Un fraseggio coreutico rubricato dall'anatomia umana la cui conoscenza visiva sembra scaturire da quella ottenuta dalle fotografie ottocentesche.
Un modo di approcciare al corpo umano con uno sguardo affine a quello con cui Marey appornta le sue cronofotografia, uno sguardo che ritorna prepotente nella terza coreografia Pièce n° 43, sempre del 2015, creata per la serata, nella quale Adam Kirkham e Nathan Young sono affiancati da Dana Fouras, Carys Staton e YuHsien Wu. 
Qui l'interazione tra corpi danzanti e luce non vive di un rapporto di subalternità della luce (curata da Michael Hull, in sodalizio con Maliphant da un ventennio)  che rivela la presenza umana, illuminandone il movimento, ma vive di uno scambio alla pari nel quale la luce si fa origine della plasticità delle pose che danzatori e danzatrici assumono quando un cambio di intensità luminosa congela anche solo apparentemente il loro movimento, restituendo la dinamica coreutica in un'apparente assemblaggio di momenti di immobilità, la danza sussunta in un continuo cadere e ricomporsi di un equilibrio perso e ritrovato.

Le coreografie di Maliphant coniugano la preparazione fisica della danza classica con alcuni elementi della danza moderna, reiscrivendo i corpi e le figure dei danzatori e delle danzatrici in un orizzonte scevro di ruoli di genere riconoscibili, dove le danzatrici si fanno porteuse e impiegano la stessa forza muscolare classicamente ascritta ai danzatori.

Una danza elegante, intelligente e brillante, un'altra perla di una programmazione davvero intensa per l'edizione del trentennale.

Visto il 06-10-2015
al Argentina di Roma (RM)