Classica
CONCERTO FINALE DELLE SETTIMANE MUSICALI GUSTAV MAHLER 2022

L'iper classicismo di Haydn chiude le Settimane Musicali Gustav Mahler 2022 a Dobbiaco

Concerto finale 
Concerto finale 

Due settimane tutte all'insegna sia di Gustav Mahler, quelle ospitate dal Kulturzentrum di Dobbiaco dal 9 al 22 luglio 2022, ma in grado però di spaziare anche dal classicismo viennese di Mozart e Haydn sino alla contemporaneità. 

Con quattro punti focali: in apertura l'esecuzione della Quinta Sinfonia del compositore austro-boemo a cura della Jenaer Philiarmonie e del suo direttore musicale Simon Gaudenz; in chiusura l'Haydn della Sinfonia n. 99 e Das Lied von der Erde (Il canto della Terra), evento di cui parliamo più sotto. 

GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA

In mezzo, due partiture chiamate ad un interessantissimo confronto a distanza: dapprima la Prima Sinfonia “Titano” a cura della Tiroler Landesjugendorchester diretta da Vito Cristofaro, nella sua versione definitiva del 1896; a ruota il Symphonische Dichtung in 2 Tailen (Poema sinfonico in due parti), vale a dire la ricostruzione della sua primitiva versione in due parti e cinque movimenti proposta a Budapest nel novembre 1899. In questo caso, il compito dell'esecuzione spettava alla Mahler Orchestra Toblach ed alla direttrice tedesca Sybille Werner.

Due classici a confronto, Haydn e Mahler

Il concerto finale delle Gustav Mahler Musikwochen 2022 – le 42me dalla fondazione - vedeva in apertura di serata una delle dodici sinfonie “Londinesi” di Franz Joseph Haydn, composte per le stagioni concertistiche organizzate dall'impresario Salomon: la n. 99 in mi bemolle maggiore, composta a Vienna nel 1793, eseguita a Londra il 10 febbraio 1794. 

Composizione molto articolata, ricca di idee, estremamente espressiva, dall'introduzione ampia e solenne; al suo interno un celestiale Adagio in sol magg., tra i più luminosi mai scritti in epoca classica. Nella sua variegata strumentazione – permessa dall'ampiezza della compagine orchestrale riunita da Salomon – appare tra l'altro per la prima volta il clarinetto, strumento che poi Haydn adotterà più volte.

Il fascino esotico della lirica cinese

Colpito dalla raffinatezza delle 83 antiche poesie radunate ed adattate dal cinese da Hans Bethge in Die chinesische flöte, Mahler decise di musicarne alcune tra il settembre 1907 e il settembre 1908, lavorandovi anche durante il soggiorno estivo a Dobbiaco. La prima esecuzione a Monaco avvenne nel novembre 1911 sotto la direzione di Bruno Walter, sei mesi dopo la sua morte. 

Il compositore ne aveva musicato sette, unendone due, in modo da formare i sei squarci lirici di Das Lied von der Erde, da lui definita anche Sinfonia per tenore e contralto (o baritono) e orchestra. Perché sotto tale veste intendeva questo meraviglioso ciclo di sei ampi lieder per voce ed un'orchestra che vi ricopre – impossibile altrimenti - un ruolo preponderante.

Gustav Mahler e la moglie Alma a Dobbiaco (1909)

Per un'orchestra di giovani, un direttore di provata esperienza

Sul palco della Gustav Mahler Saal abbiamo trovato la Budafok Dohnányi Orchestra: intitolata al direttore ungherese Ernő Dohnányi, è sostenuta dalla municipalità di Budafok- Tétény, città a sud di Budapest. Compagine non di primo rango ma comunque all'ascolto diretto efficiente, precisa e dinamica, e con larga partecipazione di giovani. E molto versatile, avendo un repertorio che spazia dal classico al contemporaneo, dal pop alla world music.

La dirige con chiarezza d'idee e d'intenti Roberto Paternostro, ottenendo da essa un suono luminoso e nitido, snellezza e rigorosa condotta in Haydn; nonché mercuriale, flessibile cangievolezza nel  fornire il necessario risalto alle mille sfumature ed alle mille sottigliezze dinamiche della partitura mahleriana. Le voci: fascinosa e vellutata, carica di magnetiche risonanze quella dell'alto ungherese Atala Schöck; di limitata rilevanza e sfibrata nel registro acuto quella del tenore californiano Erin Caves.

Visto il 22-07-2022