Se si pensa a un concerto di lieder romantici, viene spontaneo pensare a un incontro con Ian Bostridge: quel fisico asciutto e sottile, quella voce dagli accenti dolenti, il pallore più immaginato che reale ne fanno la personificazione dello Sturm und Drang delle nostre fantasie. L’Istituzione Universitaria dei Concerti della Sapienza ha offerto al pubblico romano un pomeriggio di grande musica con il canto di Ian Bostridge, accompagnato al pianoforte da Julius Drake e con la partecipazione del cornista Alessio Allegrini.
Di Robert Schumann è stata eseguita la raccolta Liederkreis op. 24 comprendente nove lieder su testi di Heinrich Heine. I temi trattati sono quelli tipici del genere: la separazione dalla donna amata, la lontananza, la nostalgia. Qui la voce e il modo di porgere di Ian Bostridge hanno richiamato le mitiche interpretazioni di Fischer-Dieskau.
Sempre di Schumann, Alessio Allegrini e Julius Drake hanno suonato Adagio e Allegro op. 70, un unicum nel catalogo schumaniano: scritto in un solo giorno evidentemente dettato da una urgenza espressiva, talvolta il brano è proposto con altri organici con il corno sostituito dalla viola o dal violoncello. Qui, soprattutto nell’Allegro, il corno di Alessio Allegrini ha deliziato la platea con l’alternarsi di morbidezza e agilità.
Il breve brano di Leone Sinigaglia (1868 – 1944) Lied e Humoresque per corno e pianoforte ripropone gli stilemi di un vero e proprio lied romantico seguito da un brillante Humoresque di sapore stravinskiano che ci ricorda che siamo in pieno Novecento.
Il 1828 è l’anno della morte di Franz Schubert ed è anche un periodo di straordinario impulso creativo, quasi che il nostro sentisse l’approssimarsi della fine e cercasse di esorcizzarla gettandosi anima e corpo nella produzione di nuovi lavori. E’ di quest’anno il ciclo di quattordici lieder D 957 Schwanengesang su testi di Rellstab e di Heine. Nel concerto odierno ne sono stati presentati quattro: di grande effetto la marcia funebre della prima strofa di Kriegers Ahnung (Il presagio del guerriero). In Auf dem Strom D 943 per voce, corno e pianoforte la vena tragica di Schubert è esplicita, i richiami alla morte e all’inesorabilità del destino dominano nel bel testo di Rellstab.
Benjamin Britten ha spesso ispirato le sue opere all’impegno civile contro la guerra, basta ricordare lo struggente War Requiem, ed era rimasto profondamente colpito dalla poesia di Edith Sitwell Still falls the rain scritta in occasione del bombardamento di Londra del 1940. Sotto il titolo di The Heart of the Matter nel 1956 Britten assemblò questo testo con altre composizioni poetiche della Stiwell realizzando un’opera costituita da parti declamate alternate ad altre musicate. Nel concerto odierno i nostri musicisti hanno ben riportato la speciale religiosità laica di Britten che si ispira al sacrifico del Golgota per descrivere le sofferenze umane. Ian Bostridge ha prestato la sua voce anche alla parte declamata dell’opera. Grande suggestione e applausi intensi ai tre musicisti che hanno ripagato con un bellissimo bis: In die Ferne, un lied di Ignaz Lachner.