Continua l’esecuzione dell’integrale sinfonica bruckneriana a Venezia. Stavolta tocca all’imponente Sinfonia n. 7 in mi maggiore WAB 107 che è preceduta dall’intensa Marcia funebre di Sigfrido dalla Götterdämmerung di Wagner. La devozione di Bruckner per il collega di Lipsia ha radici antiche ma proprio in concomitanza con la stesura della settima (tra il 1881 e il 1883) avvengono due fatti importanti: da un lato la prima del Parsifal, dall’altro la morte di Wagner. Come estremo omaggio verso il suo beniamino, la partitura viene dedicata a Ludwig II di Baviera (mecenate e sostenitore wagneriano tra i più accesi). Per la prima volta, nonostante i pareri discordi della critica, la sinfonia ottiene un’accoglienza calorosa gettando luce sulla figura trascurata dell’ormai quasi sessantenne compositore. L’intera struttura musicale è percorsa da fremiti che si assopiscono, grandiosità repentinamente stemperate in oasi liriche, bagliori solenni placati da tensioni intense. Lo stile caratteristico di Bruckner si riconosce anche nella settima, fatta di architetture monumentali, con blocchi tematici contrapposti. L’influenza dell’astro wagneriano pare aver trasfuso nell’autore una passione creatrice udibile nella totalità dell’arco sinfonico. Michael Tabachnik conosce bene la seconda parte dell’Ottocento, alla quale appartengono numerosi lavori da lui diretti durante la lunga carriera. La sua preparazione completa: è infatti pianista, compositore e direttore, accresce le aspettative riguardanti la lettura impressa ad uno dei capolavori sinfonici tardoromantici. Come spesso accade le previsioni vengono in parte disattese. Le intenzioni sono più che buone, con un’attenzione encomiabile per i dettagli, ma nel complesso manca nerbo all’esecuzione che rischia sovente di scivolare nell’anemica anodinità. Tabachnik perde a tratti la sintonia con l’orchestra che spesso manca di omogeneità e coesione. Le rade intuizioni personali non risollevano una situazione statica perdurante. L’esecuzione wagneriana si attesta sul medesimo piano, rendendo asettica una pagina vibrante e intensa quale la marcia funebre che segue e la morte di Siegfried. La compagine veneziana si impegna secondo le proprie possibilità nel repertorio sinfonico ma è sempre ben evidente la maggiore sintonia con la scrittura operistica. Cordiali le reazione del pubblico al termine del concerto.
Musica
CONCERTO MICHAEL TABACHNICK
Continua l’esecuzion…
Visto il
02-04-2016
al
La Fenice
di Venezia
(VE)