C’era una volta una ragazza dagli occhi di smalto, una delicata creatura meccanica dai movimenti molto simili a quelli delle ballerine dei carillon: il suo nome è Coppélia e -dal 1870- è la bambola più famosa della danza, ossia da quando Charles Nuitter e Arthur Saint-Léon si ispirarono al racconto di E.T.A. Hoffman per creare quello che divenne poi uno di più famosi e rappresentati balletti della storia. L'immagine di Coppélia nella mia memoria è così legata al Romanticismo che stento quasi a riconoscere il nuovo prototipo di androide che Eduardo Lao, coreografo e direttore artistico del Vìctor Ullate Ballet, ci propone. Guardo e riguardo la cyber Coppélia nel suo bronzeo tutù scolpito nel tessuto, che tanto ricorda un’armatura di rame... Entra in scena seduta su una modernissima sedia d'acciaio, le punte ai piedi, compita ed immobile. Mi rilasso subito al primo arabesque, la ballerina sembra davvero fusa nel metallo! Sono al teatro Verdi di Padova e il Victor Ullate Ballet di Madrid ha messo in scena una nuova e aggiornata versione di "Coppélia". Tutto ricorda un laboratorio cibernetico di robotica e il Doctor Coppelius, come un chirurgo plastico, è ossessionato dalla perfezione delle ballerine che interpretano i tanti prototipi di robots. Andreina, Betty e Rosy, le tre simpatiche addette alle pulizie, cercano di emulare la perfetta donna ormai totalmente informatizzata dal telecomando laser del Doctor Coppelius, ma le espressioni e i gesti volutamente goffi e impacciati sono una vera rivoluzione sulle punte! Spettacolo vero la combinazione di danza, musica, luci e immagini che segna l’arrivo della meravigliosa ed enigmatica Diva Espectral, seguito da un elegante passo a due che conduce all'umanizzazione di Coppélia. È uno di quei momenti in cui la danza dimostra di poter fare a meno delle parole, è puro slancio di movimento che dona emozioni e sensibilità a Coppélia e non solo … tutti gli spettatori vengono coinvolti nella metamorfosi. Il secondo atto è festa, tutto è brio! Ci sono 23 ballerini in scena nei loro costumi colorati; osservando i loro volti e i loro fisici, mi rendo conto che sono diversissimi tra loro ma corpo unico mentre ballano. Il Doctor Coppelius e Frantz stupiscono per l’elevazione dei salti; il ritmo è incalzante e l'intero pubblico partecipa divertito! Eduardo Lao ha voluto mettere in luce il carattere comico di Coppélia pur mantenendo le musiche originali di Leo Delibes. Rimane tuttora attualissima la frase del celebre coreografo George Balanchine “Se Giselle rappresenta la grande tragedia del balletto, Coppèlia è la sua grande commedia”.
Coppèlia