Prosa
CYRANO

Un Cyrano minimalista

Un Cyrano minimalista

La celebre pièce di Edmond Rostand, co-prodotta dalle compagnie Crab Teatro e Mulino ad Arte, viene presentata in una edizione adeguatamente minimalista, a partire dalla scenografia: un paravento modulabile a seconda delle scene rappresentate e pochi elementi che vengono portati sulla scena dagli attori, primo fra tutti uno strumento ligneo – chiamato “baionetta” dagli interpreti stessi – con la funzione di innescare il movimento di un girevole in legno, che trasmette dinamicità all’intero allestimento.

Essere e apparire (in rima)
Questa riduzione in versi (e rime) dell’opera di Rostand risulta un’operazione drammaturgicamente curata ed efficace. La classica dicotomia tra essere e apparire è messa in luce nei suoi risvolti comici e farseschi, suscitando nel pubblico un’ilarità che accompagna anche i momenti più lirici e intensi; la dimensione cavalleresca sembra essere “relegata in disparte”: ne resta traccia soprattutto grazie alle musiche di scena, scelte con cura, ma che, talvolta, sembrano spezzare il ritmo della messa in scena, che mantiene comunque il suo fascino, perché il romanticismo che da sempre la connota continua a trovare la sua più adeguata espressione nel rapporto tra parola e poesia.

Uno spettacolo a misura di attore
Con il suo naso che “lo precede sempre di un quarto d’ora”, il Cyrano di Piepaolo Congiu è un poeta-soldato, che reagisce alle ingiustizie e alle prepotenze tramite l’uso, moderatamente ironico, ma sempre arguto e tagliente, della parola e della rima. Egli ama, in segreto, la bella Rossana, sua cugina, a sua volta innamorata del giovane cadetto di Guascogna, Cristiano, il quale tuttavia, “non sa parlare d’amore”. Cyrano presta al giovane la propria abilità oratoria e i tre resteranno legati per anni, anche oltre il dramma della morte in battaglia del giovane cadetto.
Daniele Ronco dimostra una scaltra padronanza dei tempi comici, esacerbando con leggerezza e ironia, le qualità dell’apparire proprie del personaggio di Cristiano.
Lia Tomatis è una Rossana che infonde tenerezza, ma è anche sicura di sé, fino ad acquistare completa consapevolezza – dopo 14 anni – di “avere amato una sola persona nella vita, perdendola due volte”.

Visto il 22-04-2017