Prosa
DESTINATARIO SCONOSCIUTO

Nel periodo della "Giornata d…

Nel periodo della "Giornata d…
Nel periodo della "Giornata della Memoria" per non dimenticare il genocidio del popolo ebraico e l'orrore della guerra, è stato opportunamente portato in scena al teatro "Cometa Off" di Roma lo spettacolo "Destinatario sconosciuto", ambientato nel 1932-1934, anni che hanno visto l' ascesa al potere di Hitler in Germania. Mauro Mandolini e Gianluca Ramazzotti, registi di questa piéce teatrale, propongono un adattamento dell'omonimo romanzo di Kressman Taylor, "Destinatario sconosciuto", incentrato sul contrastato rapporto tra due amici e soci in affari: Martin Shulse e Max Einsenstein. Il primo di origini tedesche trasferitosi a Vienna, il secondo ebreo trasferitosi in California; interpretati, con intensa partecipazione, rispettivamente da Mauro Mandolini e Giampiero Ingrassia. Data la distanza oceanica che divide i due amici, questi decidono di intrattenere un rapporto epistolare, per mantenere i contatti. La narrazione teatrale avviene per suggestivi e appassionati monologhi che si intersecano dando il senso del "colloquio" epistolare. Un racconto a lettere che i due bravi protagonisti "rivelano" in un ambiente scenico spoglio, che non deve distogliere lo spettatore dal dramma che si dipana attraverso le missive. E' straordinario che questo romanzo sia stato pubblicato in America nel 1938/39 quando la guerra ancora doveva scoppiare (in Europa verrà completamente ignorato fino al 1999 quando sarà pubblicata l'edizione francese, ndr) ; affascina proprio perché ha in sé una visione lucida e crudele di quel periodo e l'intuizione dell'immane tragedia che di lì a pochi anni si sarebbe perpetrata. Dalle lettere emerge inizialmente l' affetto reciproco che lega i due uomini, sono uniti l' uno all' altro proprio come se fossero due fratelli. Ma la bella amicizia comincia ad incrinarsi nel momento in cui Hitler diviene la nuova guida della Germania: le divergenze in campo politico, sociale e culturale li separano sempre di più. Il loro rapporto così trascende in una crisi sempre più dolorosa, alimentata anche dal rifiuto di Martin di prestare soccorso a Griselle - interpretata da Sabrina Knaflitz - sorella di Max e sua ex fidanzata che, per inseguire la sua passione, il teatro, si trova a lavorare a Vienna come attrice. In un crescendo di tensione sempre più acuta il desiderio di vendetta acceca i due uomini fino ad arrivare all' acme finale con un inversione di ruoli dei protagonisti: la vittima diviene il carnefice... avrà così luogo un' inevitabile tragedia che coinvolge emotivamente anche il pubblico presente in sala.
Visto il
al Cometa Off di Roma (RM)